Disney, un regista spiega perché non si usa più il 2D: "Molti film ora vogliono dirci cosa pensare"

Il regista Disney Kevin Lima, durante un'intervista concessa in vista del Lightbox Expo, ha espresso la sua delusione per la progressiva scomparsa del 2D, considerandolo un linguaggio visivo ancora capace di respirare.

Una scena di Tarzan

Il regista Kevin Lima, autore di Tarzan e Come d'incanto, critica l'abbandono dell'animazione tradizionale in favore del CGI, sottolineando il valore imperfetto e umano del disegno a mano e la necessità di restituire allo spettatore un ruolo attivo nel racconto.

La nostalgia del tratto vivo: Kevin Lima e il valore del 2D

C'è una vena di malinconia nelle parole di Kevin Lima, il regista di A Goofy Movie, Tarzan e Come d'incanto, quando parla dell'animazione disegnata a mano. In un'epoca in cui la tecnologia 3D domina lo schermo con colossi come Spider-Man: Into the Spider-Verse o Il gatto con gli stivali: L'ultimo desiderio, Lima invita a riflettere su ciò che abbiamo lasciato indietro: "Quando arriva una nuova tecnologia, non dovremmo abbandonare quella precedente. Trovo molto deludente che con il CGI si sia deciso di mettere da parte il 2D. È solo un altro modo di fare cinema. Amo l'imperfezione del disegno a mano, perché quei film respirano in un modo diverso".

Una scena di Tarzan
Una scena di Tarzan

Il regista, che parteciperà a un panel dedicato al trentennale di A Goofy Movie al Lightbox Expo di Pasadena, rivela anche un rimpianto più profondo: quello per un tipo di narrazione che coinvolgeva davvero lo spettatore. "Nei vecchi film potevo essere un partecipante, scoprire il tema e svelare il mistero della storia. Oggi, invece, molti film vogliono solo dirmi cosa pensare, senza lasciarmi spazio per partecipare".

Disney oggi è "guidata da un uomo d'affari cui non importa niente del pubblico" Disney oggi è 'guidata da un uomo d'affari  cui non importa niente del pubblico'

Un'affermazione che non suona come semplice nostalgia, ma come una difesa dell'intelligenza del pubblico, spesso sottovalutato da un'industria sempre più ossessionata dal controllo del messaggio e dalla perfezione tecnica.

Difendere la creatività nell'era digitale

Il discorso di Lima tocca una ferita aperta nel mondo dell'animazione: il ruolo dell'artista in un settore sempre più automatizzato. In tempi in cui l'intelligenza artificiale minaccia di sostituire disegnatori e illustratori, le sue parole suonano come un manifesto: l'arte non è un processo industriale, ma una forma di pensiero e di sentimento. E anche se Disney non realizza un film 2D destinato al cinema dal lontano 2011, con Winnie the Pooh, il regista suggerisce che non è mai troppo tardi per riscoprire quel linguaggio poetico, capace di imperfezioni che diventano emozione.

Una scena di Tarzan
Tarzan e Jane nel film Disney

In fondo, ciò che rende un film memorabile non è la tecnica, ma la storia. Gli eventi come il Lightbox Expo - dove Lima condividerà la sua esperienza accanto a designer, registi e creativi di tutto il mondo - servono proprio a ricordarlo: dare spazio alle voci che raccontano, non solo alle macchine che rendono lucido il risultato. Perché, come suggerisce Lima, i film che restano nel tempo non sono quelli che ti spiegano tutto, ma quelli che ti invitano a scoprirlo da solo, un disegno imperfetto dopo l'altro.