Dirty Dancing torna stasera su Nove alle 21:35 riportando in onda le stesse emozioni e gli stessi sensuali balli proibiti tra i suoi giovani protagonisti a 33 anni di distanza da quello che, partito come un film a basso budget, si è poi rivelato un enorme successo, non solo al botteghino ma anche in home video.
Dirty Dancing ci porta in vacanza con la famiglia Houseman, composta da padre, madre e due figlie, che parte per le Catskill Mountains, dove la sedicenne Baby (Jennifer Grey) è sicura di annoiarsi a morte. Una sera, nella parte destinata al personale dell'hotel, la ragazza scopre una sala e la possibilità di esibirsi in balli scatenati e sexy. Ma soprattutto rimane affascinata dall'animatore e danzatore Johnny Castle (Patrick Swayze), che si prepara a esibirsi in un numero di mambo con la partner Penny Johnson (Cynthia Rhoades). La donna però si trova a dover rinunciare all'esibizione così tocca a Baby sostituirla, dopo allenamenti durissimi che la avvicineranno pericolosamente al bel Johnny.
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Ispirato alle vicende reali della sceneggiatrice Eleanor Bergstein, Dirty Dancing, vincitore anche del premio Oscar e del Golden Globe, nel 1988, per la miglior canzone con (I've had) The Time of My Life, non voleva assolutamente essere quello che poi è diventato. Sicuramente non nelle intenzioni del regista Emile Ardolino, per cui la pellicola doveva essere un film di intrattenimento per ragazzi, non quel fenomeno generazionale caricato addirittura di una valenza sociale. E pensare che i produttori della Vestron Video, dopo le difficoltà nate sul set tra i due protagonisti per differenze caratteriali, e dopo aver tagliato drasticamente la scena più famosa, quella del ballo proibito tra Patrick Swayze e Jennifer Grey, pensarono addirittura di non portare mai il film sul grande schermo, destinandolo quindi all'home video. Salvo poi cambiare idea e consegnare alla storia un enorme successo commerciale.
Che comunque non riuscì né a salvare la Vestron Video dalla bancarotta nel 1990, né a lanciare la carriera dei due giovani protagonisti: a gravare non era solo l'essere rimasti legati a un particolare ruolo, ma anche l'aver subito un numero incredibile di parodie. Se Swayze riuscì a sbloccare la sua carriera solo nel 1990 con Ghost - Fantasma, alla Grey non servì neppure cambiare il proprio aspetto con diversi interventi di chirurgia estetica per decollare.