Devil May Cry, il creatore della serie è inarrestabile... come un'Ammazzadraghi: adesso punta a Berserk

Il creatore di Devil May Cry di Netflix, Adi Shankar, parla del possibile adattamento di Berserk tra i progetti che gli piacerebbe portare avanti.

Una scena di Berserk

Il produttore Adi Shankar, forte del successo del suo Devil May Cry per Netflix, lancia una provocazione sulla possibilità di adattare Berserk: Le sue dichiarazioni scuotono la fanbase, mentre l'adattamento resta, per ora, solo un'ipotesi, sebbene rifletti anche sulle sfide artistiche e narrative dell'opera di Miura.

Adi Shankar e la sua visione su Berserk: "È mio"

Adi Shankar, showrunner dall'anima ribelle e firma dietro l'adattamento animato di Devil May Cry per Netflix, è noto per i suoi approcci visivamente audaci e le reinterpretazioni spregiudicate. Dopo aver annunciato di avere preso i diritti per animare Duke Nukem, ha riacceso i riflettori su un vecchio sogno (e incubo) collettivo: un nuovo adattamento di Berserk. Ma stavolta non ha parlato in punta di piedi. Sul suo profilo social, Shankar ha sganciato una dichiarazione destinata a far discutere a lung. Un messaggio breve, graffiante e, per molti, quasi blasfemo, soprattutto per una fanbase che ha sempre difeso con le unghie e con i post la sacralità dell'opera di Kentaro Miura.

Al momento X/Twitter ha dei problemi
e non è possibile caricare il post

Nell'intervista rilasciata a Esquire, Shankar non ha confermato alcun progetto concreto su Berserk, ma è tornato a riflettere sull'eventualità di una sua interpretazione. Già nel 2023, durante un'intervista con ComicBook.com, aveva messo le mani avanti su quanto fosse complesso trattare un'opera simile: "Quello che rende Berserk difficile è che è un'opera letteraria con uno stile visivo ben definito che va preservato. È un matrimonio tra due pilastri e devi mantenere entrambi." Secondo Shankar, ogni adattamento implica un equilibrio delicatissimo: bisogna rispettare i fan più accaniti, ma anche avere il coraggio di introdurre novità senza profanare l'anima dell'autore. "Devi pensare all'intento dell'autore e mantenere ciò che Kentaro Miura voleva trasmettere".

Berserk, i disegnatori trovano alcune tavole inedite di Kentaro Miura e le usano per un videogioco Berserk, i disegnatori trovano alcune tavole inedite di Kentaro Miura e le usano per un videogioco

Le parole di Shankar oscillano tra una sincera ammirazione per l'universo narrativo di Berserk e un'irrefrenabile esigenza di autorialità. "Per me, The Witcher è al mille per cento un'opera letteraria. Si può giocare con Geralt, il suo mondo è fantasy e polacco, puoi esplorarlo in molti modi diversi." Questo, per Shankar, vale anche per Berserk: la vera sfida non è solo estetica, ma di linguaggio, tono e peso emotivo. L'idea che "la lore possa cambiare" non è solo un'uscita provocatoria: è una dichiarazione d'intenti su cosa significhi adattare, oggi, un'opera intoccabile.

Al momento, nulla è ufficiale: non esistono conferme su nuovi anime, né in Giappone né in Occidente. La serie manga prosegue sotto la supervisione di Kouji Mori e Studio Gaga, dopo la scomparsa di Miura, e resta una delle narrazioni più dense e tragiche del fumetto contemporaneo. Ma anche in assenza di animazioni o trailer, Berserk riesce a occupare lo spazio del dibattito culturale. E Shankar, da provocatore esperto, sa bene che a volte basta una frase per far tremare un intero fandom.