Con l'uscita del nuovo Superman diretto da James Gunn nelle sale e l'accoglienza positiva da parte di pubblico e critica, David Corenswet si sta godendo il momento. Ma a quanto pare, il suo destino era scritto da tempo: in una recente intervista alla BBC Radio 1, l'attore ha rivelato che amici e colleghi lo chiamavano "Superman" ben prima della sua ufficiale investitura nel DC Universe.
David Corenswet, Superman già da bambino
Parlando con la BBC, Corenswet ha raccontato che l'appellativo di Superman lo ha seguito sin dai tempi della scuola. Uno degli episodi più divertenti risale agli anni del college, quando - in mutande - è corso fuori dalla sua stanza per disattivare un allarme antincendio. "La mia coinquilina ha detto che sembrava stessi indossando un mantello, anche se non ce l'avevo davvero", ha ricordato ridendo.

Anche nella serie The Politician, uno dei personaggi dice esplicitamente che il suo volto ricorda quello dell'iconico supereroe DC. Un riconoscimento che per anni è stato solo un curioso parallelismo... finché non è diventato realtà.
Il provino e l'incredulità
Quando ha ricevuto l'invito per il provino, Corenswet non poteva credere che stesse succedendo davvero. "Chi direbbe seriamente 'da grande voglio fare Superman'? È una cosa quasi ridicola da pensare", ha commentato con umiltà.

Il provino - fatto insieme alla moglie, come ha raccontato - è stato solo l'inizio. Dopo un mese e mezzo di attesa, l'attore ha ricevuto la conferma: sarebbe stato lui a indossare il mantello rosso nel reboot firmato DC Studios.
Anche James Gunn ha parlato della scelta di Corenswet, spiegando che la sua somiglianza con il personaggio è stata certamente un fattore, ma non l'unico. "Aveva il fisico, certo, ma anche il talento recitativo e la sensibilità emotiva che cercavamo per questo Superman", ha dichiarato il regista.
Il film è ora in programmazione nei cinema e le prime reazioni sono molto positive. David Rooney, critico di The Hollywood Reporter, ha definito la performance di Corenswet "una combinazione vincente di autoironia, carisma e vulnerabilità emotiva", lodando la sua versione di Superman come "eccezionale".