Dario Argento al Korea Film Fest

Dal 12 al 20 marzo torna il Florence Korea Film Fest. Le retrospettive dedicate a Hur Jin-ho e all'horror coreano tra i piatti forti della rassegna. Ospite d'onore il nostro Dario Argento.

Torna uno degli appuntamenti più graditi della stagione cinematografica fiorentina. Il Florence Korea Film Fest, giunto ormai all'ottava edizione, colonizza il bellissimo Cinema Odeon conquistando il cuore della città. La rassegna, che si terrà dal 12 al 20 marzo, presenta quest'anno una ricca selezione (circa 30 film, la maggior parte dei quali in anteprima italiana ed europea), ospiti, dibattiti e tanti brividi. Fiore all'occhiello del festival è, infatti, la rassegna dedicata all'horror coreano. La sezione, che raccoglierà sette pellicole di autori diversi, annovera tra gli ospiti il popolare Park ki-hyung, padre del sottogenere horror-liceale-femminile, che presenterà a Firenze il primo e più celebre delle pellicole appartenenti alla saga, il terrificante Whispering Corridors. A sorpresa sarà ospite con lui a Firenze il regista di culto Dario Argento. Lo scorso anno Argento è stato oggetto di un entusiastico omaggio durante il Festival di Pusan e adesso avrà l'occasione di ricambiare l'ospitalità partecipando a una tavola rotonda sull'horror coreano moderata dai critici cinematografici Pier Maria Bocchi e Marco Luceri. Tra le pellicole presenti nella rassegna anche il quinto e ultimo (almeno per il momento) capitolo della saga dei 'corridoi che sussurrano', A Blood Pledge, il gelido Antarctic Journal (La cosa in salsa coreana) e l'interessante ghost story Epitaph.

Di tutt'altra natura l'omaggio a Hur Jin-ho, uno dei più celebri registi coreani, che sarà presente a Firenze per presentare i suoi sei film. La sua opera, appartenente per lo più al genere romantico-drammatico, ha l'intento di "raccontare storie che parlino delle persone, del modo in cui le loro emozioni nascono e mutano nella routine della vita quotidiana". Da Christmas in August a April Snow, da Happiness a A Good Rain Knows, il triangolo morte-tempo-memoria si perpetua all'infinito sullo schermo nel tentativo di creare un connubio tra la classicità di una tradizione cinematografica e il vissuto della Corea contemporanea.
Nella sezione competitiva spicca l'interessante Mother di Bon Joon-ho, in anteprima italiana, storia di una donna che vive sola con l'unico figlio, un giovane timido, asociale e disturbato che trascorre il tempo chiuso in casa, ma che all'improvviso viene accusato di omicidio. A chiudere la rassegna sarà Thirst, nuova intensa pellicola di Park Chan-wook che ha conquistato il Gran Premio della Giuria all'ultimo Festival di Cannes. A celebrare la conclusione della rassegna ci penserà il concerto della celebre pop band coreana Loveholics, nota per aver composto le colonne sonore di molti film coreani. Per informazioni www.koreafilmfest.com.