Daredevil è stato interpretato sul piccolo schermo da Charlie Cox e l'attore, dopo la cancellazione della serie, ha finalmente rivisto per la prima volta il film con Ben Affleck.
L'attore ha poi condiviso le sue impressioni in un'intervista rilasciata al sito ComicBook.
Charlie Cox ha spiegato: "Sì, ho visto il film e, sapete, l'ho davvero apprezzato".
La star di Daredevil ha aggiunto: "Quando mi stavo preparando per questo ruolo ho notato che il tono di questo personaggio, il tono del mondo di Daredevil, cambia drasticamente nel corso della storia che ha preso il via nel 1964, in base a chi la sta scrivendo, al graphic designer, al disegnatore. Non credo ci sia un Daredevil definitivo".
Charlie ha quindi spiegato: "Ci sono molte storie grandiose ed è davvero soggettivo. Ci sono riferimenti personali. Alcune persone amano le cose di Frank Miller. Io amo le cose di Frank Miller. Amo quanto fatto da Bendis, Maleev. E poi ci sono altri periodi che non mi interessano altrettanto. E penso che il film abbia una certa atmosfera, anche se è molto diverso da quello che noi stavamo cercando di fare. Ma l'ho realmente apprezzato e l'ho sempre detto".
La star di Daredevil ha poi proseguito dichiarando: "Ho sempre pensato che l'interpretazione di Matt Murdock di Ben Affleck fosse davvero buona. Voglio dire, ho pensato che fosse realmente adeguata. Penso che il film alle volte faccia troppi salti e confonda un po' troppo. E inoltre è difficile, è proprio all'inizio di tutte le cose fatte in CGI e quell'aspetto rapidamente "invecchia", ora appare piuttosto superato. Ma all'epoca era davvero fantastico quello che stavano cercando di fare".
Charlie Cox è però convinto che una serie tv fosse maggiormente adatta per rendere giustizia a Daredevil rispetto al film con Ben Affleck: "Si adatta ovviamente meglio al formato di serie televisiva perché ci sono decenni di storie grandiose, personaggi e idee. Ciò che che per noi è stato grandioso è che abbiamo potuto scegliere dei momenti che hanno funzionato realmente bene e abbiamo, come ho detto, 60 anni di ricerche a cui attingere".