Dakota Johnson, conosciuta principalmente per aver interpretato Anastasia Steele in Cinquanta sfumature di grigio, stava per dire "no" al ruolo: fu Emily Blunt a consigliarle di fare altrimenti, plasmando così il suo futuro e cambiando per sempre la sua vita.
La Johnson, durante un'intervista recentemente rilasciata da The Hollywood Reporter, ha rivelato che fu proprio Emily a spingerla a girare il primo film della saga, confessando che quel consiglio cambiò per sempre la sua carriera e con essa la sua vita.
"Non potevo parlarne con nessuno. Nessuno nella mia famiglia lo sapeva", ha spiegato l'attrice. "Sono stata scelta in fase di casting e ricordo di aver parlato con Emily Blunt e di aver pensato: 'La devo proprio fare questa trilogia? Perché voglio avere una carriera davvero speciale, e voglio fare un certo tipo di film... e so che questo cambierà le cose.'"
Emily incoraggiò la giovane attrice a seguire il suo istinto: "Parlai con lei e mi disse qualcosa del genere: 'Fanculo, fai il film se ti sembra giusto. Fallo e basta. Fai sempre quello che vuoi fare.'" La trilogia ha incassato oltre 1 miliardo di dollari al botteghino e questo ha istantaneamente reso Dakota una vera e propria celebrità.
Parlando con The Hollywood Reporter, l'attrice ha anche sottolineato l'importanza della collaborazione e di trovare mentori di cui fidarsi per costruire una carriera di successo: quando aveva 18 anni firmò un contratto con il manager Jason Weinberg e poco dopo aggiunse l'agente WME Andrew Dunlap alla sua squadra.
"Voglio crescere con le persone. Non mi interessa calpestare gli altri per arrivare da qualche parte", ha concluso Dakota Johnson. "Ci tengo molto a fidarmi delle persone e voglio che gli altri si fidino di me perché questo settore prospera grazie alla collaborazione. Non puoi farcela da solo".