Curon e il panorama horror italiano: "dobbiamo ricominciare"

Lyda Patitucci, la co-regista della nuova serie Netflix italiana, Curon, ci ha rivelato i suoi pareri sull'horror di oggi, con qualche considerazione sul futuro.

Abbiamo sentito un interessante punto di vista in merito al panorama dell'horror italiano, grazie alla nostra intervista con la co-regista di Curon, Lyda Patitucci, tenuta sul nostro comodo #Salottocinefilo (qui il link del nostro canale Twitch ufficiale. Ecco un riassunto dell'intervista:

"In realtà, ci sono bravissimi registi italiani che hanno sfiorato l'horror o le varie sfaccettature di questo vastissimo genere" - ha raccontato Lyda Patitucci - "Mi vengono in mente Matteo Garrone o Luca Guadagnino, grandissimi che son stati assorbiti un po' da Hollywood. E questo è un aspetto da tener conto: fa impazzire che spesso trovano maggior apprezzamento all'estero che in Italia! Non ci aiutiamo molto qui in Italia, c'è questa concezione da sfatare che noi italiani non siamo più capaci a trattare questo genere. Invece mi guardo attorno e vedo tanti ancora in grado di osare e spingersi, come è il caso di Matteo Rovere, con cui ho collaborato per Il primo re.

Valeria Bilello
Curon: un'immagine della serie

Per Lyda Petitucci sarà la prima volta, con Curon,di vestire i panni come regista, insieme a Fabio Mollo che ha curato i primi quattro episodi della serie. Secondo Lyda, il futuro dell'horror italiano è tutt'altro che segnato. Anzi, proprio Netflix potrebbe essere un ottimo trampolino di (ri)lancio:

"Queste nuove piattaforme come Netflix" - ha continuato Lyda - "Offrono davvero diversi vantaggi a noi registi: ci permettono di sperimentare, di utilizzare anche effetti grafici e altre tecnologie, con costi contenuti. Con la possibilità che ci offre Netflix, abbiamo una leggerezza economica che ci consente di aprire, o meglio, riaprirci a progetti che vogliono uscire dai sentieri tracciati. Non dobbiamo dimenticarci mai che ci sono stati registi italiani che hanno scritto la storia del cinema, anche di questo settore, pensiamo a Sergio Leone, Pupi Avati, Mario Bava, Lucio Fulci. C'è questa volontà, da parte di Netflix, di ascoltare tutte le voci e i colori dell'Italia che, cinematograficamente, ha ancora moltissimo da raccontare."

La nuova serie Netflix - di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Curon - è arrivata ieri sulla piattaforma streaming ed è ambientata nell'affascinante località del Trentino Alto Adige, caratterizzata dal suggestivo campanile che esce dalle acque del lago.