Clint Eastwood “testimonial” per Il Manifesto contro la chiusura del giornale

Clint Eastwood è il volto di una campagna di sostegno organizzata dal quotidiano Il Manifesto per impedirne la chiusura: nella foto il regista e attore regge una copia del giornale.

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Il corriere - The Mule: Clint Eastwood in una scena

Clint Eastwood è il volto di una campagna di sostegno organizzata dal quotidiano Il Manifesto per impedirne la chiusura. L'attore e regista, tramite fotomontaggio usando un vero scatto di qualche anno fa, è raffigurato con in mano una copia del giornale, dove si parla dei tagli dei contributi pubblici. Contributi che ora sono destinati unicamente (o quasi) ai giornali quotati in borsa, categoria di cui Il Manifesto non fa parte. La scorsa settimana, dunque, la redazione ha ricevuto un fax dove si annunciava la cessazione dell'attività editoriale, un messaggio di undici righe scritto dai tre liquidatori che gestiscono il quotidiano da febbraio. Eastwood, esponente della vecchia guardia hollywoodiana, rappresenta quindi la resistenza del giornale, che annuncia di voler arrivare a festeggiare il suo cinquantesimo anniversario nei prossimi mesi, con l'aiuto dei lettori (è possibile abbonarsi per tre settimane pagando dieci euro).

Richard Jewell 9
Richard Jewell: Paul Walter Hauser insieme a Sam Rockwell in una scena

Clint Eastwood si è recentemente occupato della stampa americana nel film Richard Jewell, basato sulla storia vera di un uomo che fu ingiustamente accusato, tramite articoli diffamatori, di un attentato che in realtà aveva contribuito a sventare.

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Negli ultimi mesi ha girato Cry Macho, film d'epoca - siamo nel 1978 - dalle tinte western che uscirà in un non precisato momento del 2021. Fa parte dei titoli inclusi nel recente annuncio di WarnerMedia, che farà uscire tutti i film della Warner Bros. previsti per il prossimo anno in modalità ibrida, facendoli debuttare contemporaneamente in sala e sulla piattaforma HBO Max, per lo meno negli Stati Uniti (in altri mercati, dove il servizio streaming non esiste, ancora non è certa la strategia). Eastwood non si è pronunciato sulla cosa, a differenza di altri cineasti legati alla Warner come Christopher Nolan, Patty Jenkins e Denis Villeneuve, il cui Dune è tra i film impattati dalla decisione, e attualmente in trattative per avere un'uscita solo al cinema.