La Cina ha cancellato C'era una volta a... Hollywood di Quentin Tarantino dal cartellone dei film di prossima distribuzione nel Paese. Il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale il prossimo 25 ottobre, ma pare ci sia stato un ripensamento da parte della censura, che pure precedentemente aveva dato la sua approvazione.
A riportare la notizia è Variety che suggerisce anche la causa di un simile atteggiamento: Bruce Lee. All'uscita di C'era una volta a... Hollywood negli USA, infatti, la figlia del celebre attore cinese aveva lamentato diverse volte il trattamento impietoso riservato al padre da Quentin Tarantino. A dirla tutta le prime polemiche erano nate subito dopo l'anteprima mondiale di Cannes 2019, per il mancato consulto della famiglia Lee in fase di produzione del film. Che Shannon Lee non fosse affatto contenta, dunque, di tutta l'operazione attuata nel film (qui la nostra recensione di C'era una volta a... Hollywood) intorno a suo padre, è cosa risaputa, ma è stata una fonte interna cinese ad aver fatto il suo nome al magazine americano una volta esplosa la bomba della cancellazione in Cina. La versione corrente, anche se non ufficiale, vorrebbe il film di Tarantino "temporaneamente sospeso" per la denuncia presentata da Shannon Lee alla National Film Administration cinese in merito alla rappresentazione sullo schermo di Bruce Lee, che per buona parte della popolazione è una sorta di eroe nazionale.
"Se Quentin Tarantino accetterà di effettuare alcuni tagli, allora il film sarà rilasciato come previsto": così la fonte anonima avrebbe concluso. La notizia non è stata ancora confermata ufficialmente, ma ha subito fatto il giro dei social, a partire proprio dalla Cina, dove si sono moltiplicati i messaggi di sostegno a Quentin Tarantino e di critica aspra al sistema distributivo nazionale. C'è da dire che già nel 2012 un film del regista italo-americano era stato ritirato anzitempo dalle sale: Django Unchained era stato prima importato, per essere poi cancellato a pochi giorni dal rilascio apparentemente per le scene giudicate troppo violente per il pubblico cinese. Pesantemente editato, lo stesso film è stato ripubblicato un mese dopo, incassando relativamente poco per un mercato come quello del Paese asiatico, che internazionalmente rappresenta uno dei maggiori tre, insieme a Stati Uniti e Russia. Senza contare che C'era una volta a... Hollywood godeva anche del finanziamento della società cinese Bona Film Group, cosa che si pensava avrebbe tenuto il film il più al sicuro possibile dalla censura, ma non è stato evidentemente così.