Catherine Spaak: "L'Armata Brancaleone fu un incubo, Gassman ostile e freddo"

Catherine Spaak ha raccontato delle molestie sul set de L'Armata Brancaleone e delle esperienze infelici nel cinema italiano, ma anche di grandi amicizie.

Molestie e bullismo: Catherine Spaak ha raccontato in un'intervista la sua esperienza sul set de L'armata Brancaleone con Vittorio Gassman e dei contrasti con alcuni personaggi del nostro cinema, ma anche di grandi amicizie.

Catherine Spaak non ha un bel ricordo del cinema italiano degli anni '60 e racconta delle pesanti prese in giro sul set de L'armata Brancaleone: "Sul set eravamo poche donne, per il resto erano solo uomini e tutti attori importanti. Non parlavo ancora bene l'italiano e quando arrivavo sul luogo delle riprese mi prendevano in giro e mi apostrofavano in maniera pesante. Facevano di tutto per mettermi in imbarazzo e mi sentivo fuori luogo, angosciata." In particolare Catherine Spaak ricorda quella volta che Vittorio Gassman fu costretto a darle un passaggio a fine giornata, e in macchina si dimostrò poco gentile: "Tutto il tempo zitto, non un commento, non una battuta per farmi rilassare. Che potevo fare? Restai altrettanto muta, terrorizzata dal suo atteggiamento freddo e ostile. Quando arrivammo sotto casa tirai un sospiro di sollievo, e quando richiusi lo sportello con molta cautela, lui mi chiese scusa."

Catherine Spaak in una sequenza di Alice
Catherine Spaak in una sequenza di Alice

E a proposito di molestie nell'ambiente dello spettacolo: "Ne ho parlato molto prima del movimento MeToo, almeno vent'anni fa, e alcune mie colleghe dissero: a noi non è successo mai nulla, si vede che è successo solo a lei..." - Catherine Spaak, affascinante attrice e conduttrice di origine francese, ha raccontato le sue esperienze poco felici nell'ambiente del cinema italiano, ai tempi in cui era un'attrice esordiente. Un'ambiente fortemente sessista, impregnato di omertà e in un contesto storico in cui una ragazza giovane, che viveva sola era vista come una poco di buono, se poi era un'attrice, peggio ancora. "Nel '63 scappai con mia figlia e fui arrestata dai carabinieri. La bambina fu affidata alla nonna paterna perché essendo io un'attrice, secondo la motivazione del giudice, non potevo tenerla: fare l'attrice equivaleva a fare la prostituta."

Fortunatamente l'attrice ha anche qualche ricordo positivo di quegli anni, in modo particolare di personaggi come Monica Vitti, del quale ha ricordato anche i primi sintomi della malattia, di Stefania Sandrelli e Claudia Cardinale: "Lei era una grande amica" - ha raccontato a I Lunatici su Radio2 - "Ci siamo molto divertite, andavo a prenderla in pausa pranzo, mangiavamo insieme, ridevamo come pazze. Siamo rimaste amiche fino a quando non è tornata a vivere in Francia"