Dietro una delle sequenze più violente del film Casinò si cela una storia agghiacciante, ma anche divertente. Parliamo, ovviamente, della scena della testa nella morsa, che nel libro originale (a sua volta basato su eventi reali) è un episodio minore, scollegato dalla trama principale, dove un gangster viene torturato in quella maniera per fare il nome del suo complice nell'omicidio non autorizzato di altri due criminali.
Il metodo fu talmente brutale che alla vittima schizzò via un occhio, senza però ucciderlo; fu infatti necessario dargli fuoco per porre fine alle sue sofferenze. La sequenza fu rielaborata per il lungometraggio, con il personaggio di Joe Pesci nella parte del carnefice, ma nelle intenzioni del regista Martin Scorsese quel momento non doveva rimanere nel montaggio finale: il cineasta aveva infatti deciso di inserire la sequenza convinto che la MPAA, l'organo di censura negli Stati Uniti, gli avrebbe chiesto di rimuoverla in toto, lasciando intatte le altre scene di violenza nel film. A sorpresa, come ha poi ammesso il regista, non ci fu nessuna lamentela in merito, salvo la richiesta di limare i momenti violenti in generale per evitare il visto NC-17, che avrebbe limitato il numero di sale in cui era possibile proiettare il film.
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Questo è forse il retroscena più curioso di Casinò, lungometraggio che a fine anno festeggerà il quarto di secolo di vita, essendo uscito nei cinema americani il 22 novembre 1995. Fu la seconda collaborazione tra Martin Scorsese e lo sceneggiatore Nicholas Pileggi, dopo il successo di Quei bravi ragazzi, e davanti alla macchina da presa tornarono due dei protagonisti di quel film, Robert De Niro e Joe Pesci. Per oltre vent'anni rimase la loro ultima esperienza con Scorsese, fino alla realizzazione di The Irishman. De Niro tornerà in Killers of the Flower Moon, che sarà prodotto dalla Apple dopo il rifiuto di Paramount per questioni di budget.