Carlo Verdone, Natale in attesa del vaccino: "Non vedo l'ora di farlo"

L'attore e regista romano, Carlo Verdone, racconta come sarà il Natale a casa sua, coi regali e il tampone, dichiarando che non solo farà il vaccino, ma anche come si senta fortunato a non avere contratto il virus.

Il Natale anche in casa di Carlo Verdone sarà molto simile a quello di tante famiglie italiane: con pochi posti a tavola, tanta preoccupazione ma anche tanta speranza. L'attore romano infatti ha dichiarato che sta aspettando il vaccino e che non vedrà l'ora di farlo.

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Si vive una volta sola: Carlo Verdone, Rocco Papaleo, Anna Foglietta e Max Tortora in un'immagine promozionale

Nell'intervista rilasciata per Il Messaggero, Carlo Verdone, ha svelato come trascorrerà le feste natalizie, senza tombola, senza Mercante in Fiera e senza i giochi delle feste che rappresentano una tradizione per il regista romano, tramandata dai suoi genitori. Ma soprattutto, Verdone ha confessato che farà il tampone prima di ritrovarsi a tavola e che per quanto riguarda i regali di Natale, non si trova d'accordo nel rinunciare ai doni per evitare assembramenti nei luoghi dello shopping:

"Se gli acquisti si fanno disciplinatamente e con il giusto distanziamento, non c'è pericolo. Dobbiamo pensare anche ai commercianti che dal Covid hanno già ricevuto una batosta."

"Non ne posso più di vedere gli amici sullo schermo del computer, ho bisogno dei contatti umani e invece mi sento solo" - ha continuato Verdone, spiegando con che tipo di animo si prepara ad affrontare il Natale - "Questo 2020 non ci ha portato niente di buono e parlo anche a livello personale: a eccezione dell'unico fatto positivo, cioè l'operazione alle anche che mi ha rimesso in sesto, ho visto andarsene tante persone care mentre il mondo intero precipitava nel panico. Ma c'è una cosa che mi ha impressionato. La fragilità di tutti noi. I neurologi non hanno mai lavorato tanto come in questo periodo per placare le paure, le insonnie e le crisi di panico. Come avevo previsto all'inizio del primo lockdown, il consumo di ansiolitici e antidepressivi è schizzato alle stelle".

Così Verdone ha raccontato anche la sua esperienza da vicino col virus, spiegando come si senta fortunato a non essere stato contagiato e come abbia fatto coraggio a molte persone, compreso suo cognato Christian De Sica, che è stato contagiato:

"Saperlo contagiato mi è dispiaciuto molto e ho cercato di aiutarlo da lontano, ma Christian è stato bravissimo, forte e coraggioso, si è curato in casa fino a guarire" - ha detto Verdone e ha aggiunto che anche lui ha visto il virus passargli vicino molte volte - "A Marzo, poco prima del lockdown, mi trovavo in Lombardia per promuovere il mio ultimo film Si vive una volta sola (rimandato alla riapertura delle sale NdR) tra mille abbracci, selfie e strette di mano. Non venire contagiato è stato un miracolo. Nelle ultime settimane per ben cinque volte ho ricevuto la telefonata che nessuno vorrebbe ricevere: "sono positivo, dovresti fare il test anche tu". Erano amici che magari la sera prima si trovavano a chiacchierare nel mio salotto... E ogni volta mi è andata bene, si chiama botta di fortuna".

"Quando l'incubo sarà finito, le sale torneranno a riempirsi. Ne sono convinto anche per quanto riguarda teatri e musica. La gente non ne può più del divano di casa" - ha spiegato Carlo Verdone, parlando della speranza che vede per il futuro del cinema, messo in ginocchio al momento dalla pandemia, ma anche per la speranza che prova alla vigilia di Natale - "Un gran numero di aziende molto serie ha pronto il vaccino. E io, che da 40 anni mi proteggo regolarmente da influenza e pneumococco, non vedo l'ora di farlo. La luce in fondo al tunnel è sempre più vicina. Ci siamo quasi, continuiamo a resistere" - e alla domanda se farà mai una commedia sulla pandemia, ha risposto: "Scherziamo? Il Covid dobbiamo solo dimenticarlo".