Brad Pitt si è lasciato andare ai ricordi durante alcune interviste per C'era una vola a... Hollywood, per esempio di quella volta che Brandon Lee gli confessò un oscuro presentimento: che sarebbe morto giovane come suo padre.
Dopo il racconto del co-protagonista Leonardo DiCaprio su River Phoenix, è toccato anche a Brad Pitt, che nell'ultimo film di Quentin Tarantino interpreta lo stuntman Cliff Booth, il viaggio nella memoria oscura di Hollywood. Il divo in particolare ha riportato alla mente quella notte del 1992 in cui, durante una festa terminata dopo molto alcool alle 6 del mattino, il collega Brandon Lee gli confidò una grande paura che si sarebbe poi rivelato un macabro presentimento: morire giovane come suo padre Bruce Lee.
"Eravamo insieme ad altri a una festa, ma li abbiamo persi di vista dopo un po', quando siamo tornati in quel posto erano già le 6 del mattino. Una serata come tante, sai, fatta di alcool e discorsi, e l'abbiamo passata a parlare del fatto che era convinto sarebbe morto giovane come suo padre. E io l'avevo solo etichettata come una di quelle pesanti conversazioni di primo mattino. Invece l'anno dopo ha accettato di fare Il Corvo".
Il resto è storia, come quel tragico incidente sul set del film - su cui è tornato recentemente a parlare anche il regista di John Wick 3: Parabellum - che l'ha ucciso a soli 28 anni, addirittura più giovane rispetto al padre Bruce, morto a 32 anni. E proprio il personaggio di Bruce Lee compare nell'ultima fatica di Quentin Tarantino (qui la nostra recensione di C'era una volta... a Hollywood), interpretato da Mike Moh, proprio in alcune scene che vedono protagonista Brad Pitt.
Il Corvo: "Brandon Lee? La sua morte fu un errore" dice il regista di John Wick 3