Rami Malek ha voluto rispondere alle critiche rivolte al film Bohemian Rhapsody, in cui interpreta Freddie Mercury, accusato di non aver affrontato in modo adeguato la sessualità del leader dei Queen e la sua lotta contro l'AIDS.
L'attore ha ora sottolineato, in un'intervista con la rivista Attitude, che le dichiarazioni sono suscitate da un breve teaser: "Per prima cosa devo dire che non penso il film cerchi di evitare la sua sessualità o la malattia che lo ha consumato, che si tratta ovviamente dell'AIDS. Non so come si potrebbe evitare un elemento come quello o se qualcuno volesse farlo. Trovo un po' assurdo che si stia giudicando la situazione da un trailer di un minuto".
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Rami ha ribadito che il lungometraggio affronta la questione in modo delicato perché non si può ignorarlo e sarà mostrato in modo triste, seppur positivo: "Dimostra quanto gli esseri umani possano essere resilienti e come ci affidiamo alla forza dei nostri amici e della famiglia per superare dei periodi difficili".
La regia del lungometraggio è stata affidata a Bryan Singer e in parte a Dexter Fletcher, mentre la sceneggiatura è di Anthony McCarten. Il film, che ha avuto una lavorazione decisamente travagliata - soprattutto per quanto riguarda la regia, affidata a Singer e poi ultimata da Dexter Fletcher, dopo il licenziamento di Singer, racconterà quindici anni di storia dei Queen a partire dalla nascita del gruppo, nel 1970, fino all'esibizione al Live Aid nell'85.