In attesa che Black Widow esca al cinema, il produttore Victorio Alonso ha spiegato come i Marvel Studios si stiano impegnando sempre più a non oggettivare le donne e sfatare il mito secondo cui i film con supereroi femminili ottengono meno successo rispetto a quelli con protagonisti maschili.
Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di rappresentazione femminile e, in questo senso, anche il cinema sta facendo numerosi passi avanti. Per quanto riguarda il Marvel Cinematic Universe, ad esempio, le donne continuano a ritagliarsi spazi sempre più ampi e nei prossimi mesi saranno sempre più le opere con almeno una donna protagonista, basti pensare a Black Widow, il film con Scarlett Johansson e Florence Pugh che uscirà nelle sale questa settimana.
La prima supereroina femminile del MCU, Natasha Romanoff, avrà finalmente il suo film da solista 11 anni dopo la sua introduzione in Iron Man 2 e in Black Widow il suo personaggio sarà ben lontano dallo stereotipo sessualizzato che il pubblico era abituato a vedere all'epoca del suo esordio sul grande schermo. Su questo tema è intervenuto Victorio Alonso, vicepresidente esecutivo della produzione dei Marvel Studios, il quale ha raccontato a Time lo sforzo costante e sempre maggiore per non oggettivare le donne nell'MCU.
Alonso, che è anche un produttore di Black Widow, ha ricordato la scena in Iron Man 2 quando, dopo che Natasha ha battuto Happy Hogan sul ring, Tony Stark (Robert Downey Jr.) ha cercato su Google le foto di Natasha in intimo e ha detto "Ne voglio una", in risposta a Pepper Potts che definiva Natasha "una potenziale causa per molestie sessuali molto costosa". "Mi dava fastidio allora e mi dà fastidio adesso", ha detto Alonso, aggiungendo: "Ricordo di aver pensato: 'Lei non è una cosa'. Ma il mondo vede una donna sexy e pensa che, poiché è bella, questo sia tutto ciò che ha da dare".
Col passare degli anni, Johansson ha lavorato costantemente per sviluppare Natasha come personaggio centrale dell'MCU ma i progressi sono stati lenti, anche se la domanda per un film solista di Black Widow è aumentata. "C'è sempre stato un mito secondo cui le storie sulle donne non vendono e che i supereroi non possono essere donne. Abbiamo dovuto demistificare un sacco di questi miti che erano parte integrante di ciò che era Hollywood fino a poco tempo fa", ha dichiarato il produttore Marvel. La regista di Black Widow, Cate Shortland, ha detto qualcosa di molto simile, osservando che il modo in cui Natasha è stata presentata per la prima volta non rispecchiava chi era veramente: "Era un personaggio creato per lo sguardo maschile. Inizialmente, anche il modo in cui si muoveva, il modo in cui si vestiva, era utile come trampolino di lancio. Ma non era chi era davvero".
Tra i vari step di questa demistificazione ricordiamo Thor: Ragnarok che ha visto l'introduzione del primo villain femminile principale dell'MCU con Hela di Cate Blanchett, nonché Captain Marvel che invece ha visto la prima protagonista femminile solista dell'MCU con il personaggio interpretato da Brie Larson.