Bianco, rosso e Verdone, un film del 1981 diretto e interpretato da Carlo Verdone, fu proiettato a casa di Sergio Leone prima di uscire nelle sale cinematografiche di tutta Italia e Alberto Sordi, terminata la proiezione, saltò in piedi per congratularsi con Carlo Verdone soprattutto per il personaggio di Furio.
Sembra che Leone, produttore della pellicola, non amasse molto il carattere di Furio: pensava addirittura che non facesse affatto ridere e che risultasse antipatico. Al fine di testare la riuscita del personaggio Leone organizzò una proiezione a casa sua con Alberto Sordi, Monica Vitti e Paulo Roberto Falcao per cercare di capire le reazioni di quel pubblico privilegiato.
Alla fine della proiezione Sordi saltò in piedi, abbracciò Verdone e gli disse: "Abbracciami, amore mio... quel marito è una cosa straordinaria!" Oggi la pellicola è un vero e proprio cult ma, appena uscito nelle sale, non ebbe un grandissimo successo al punto che Verdone arrivò perfino a pensare di smettere di fare film.
Prima dell'inizio della produzione Carlo era scettico a proposito della realizzazione di Bianco, rosso e Verdone, che percepiva come una normale continuazione del suo precedente lavoro, Un sacco bello, e temeva di andare incontro ad un terribile insuccesso: i suoi dubbi svanirono dopo una lunga riflessione nella quiete della sua residenza di campagna.