Esce il 1 maggio Benur - Un gladiatore in affitto di Massimo Andrei, con Nicola Pistoia, Paolo Triestino ed Elisabetta De Vito, già presentato con successo allo scorso Festival di Roma con un memorabile tappeto rosso di centurioni romani. Il film è la divertente storia di due fratelli, Sergio e Maria e del bielorusso Milan: tre storie di disperata comicità ai piedi del Colosseo, ai giorni nostri, tra bighe e centurioni... Diretto da Massimo Andrei (pluripremiato esordiente con Mater Natura) e prodotto da Flavia Parnasi, il film è l'adattamento cinematografico del fortunatissimo spettacolo teatrale Ben Hur, interpretato da Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Elisabetta De Vito, protagonisti anche della pellicola. Il film sarà distribuito dalla Movimento Film di Mario Mazzarotto il 1 maggio.
Nel film - ambientato tra la periferia di cemento armato di Tor Sapienza e la Roma archeologica, dal Colosseo al Circo Massimo - non sono mancate le scene con la biga con tanto di inseguimento dei centurioni da parte della polizia. Benur - Un gladiatore in affitto è la storia di Sergio, ex stuntman del cinema infortunatosi sul set di un film americano, per sbarcare il lunario si arrangia con impieghi fantasiosi, come fare il centurione al Colosseo, mentre la sorella Maria con cui divide l'appartamento, 'lavora' da casa per una hot-line erotica. Due vite alla deriva, finché un giorno a cambiare le cose ci pensa Milan, immigrato clandestino bielorusso, che stravolgerà la loro esistenza.
Pur di lavorare Milan è disposto a diventare lo "schiavo" di Sergio, sostituendosi a lui nel ruolo di centurione al Colosseo. L'intraprendente extracomunitario diventerà ben presto l'idolo dei turisti anche perché, per battere la concorrenza, Milan - ingegnere nel suo paese - costruisce una biga come quella del film Ben Hur, grande attrattiva per i turisti. Lo straordinario incontro si trasformerà in una lucrosa occasione di guadagno per Sergio, e in una improbabile storia di amore per Maria dalle conseguenze tanto disperate quanto comiche.
Dichiara il regista Massimo Andrei: "La miseria non fa ridere quasi mai, ma ho cercato di raccontarla mantenendo il tono esilarante ereditato dalla commedia teatrale. Non volevo perdere quella comicità che scaturisce dalla mancanza totale dei mezzi, da quella miseria estrema che porta i protagonisti di questa storia a fare qualsiasi cosa pur di farcela, anche travestirsi da centurione e girare in biga per una Roma trafficata, e quindi, pensavo, con la dovuta modestia, alle atmosfere del primo atto di Miseria e nobiltà con Totò, nell'immaginare i miei fantastici disperati..."