Nel mondo di oggi, dove ogni battuta può accendere un dibattito globale, la comicità è diventata un terreno minato, eppure Ben Stiller, attore, regista e ora mente dietro Severance, invita i comici a non arretrare: l'ironia, dice, resta un atto di coraggio e libertà.
La comicità sotto pressione secondo Ben Stiller
Durante una conversazione con Radio Times, Ben Stiller ha confessato quanto sia diventato difficile fare ridere senza inciampare in polemiche. "Viviamo in un mondo dove rischiare con la commedia è più complicato," ha detto. "Lo vediamo ogni giorno nel nostro Paese. Ma credo sia fondamentale che i comici continuino a fare ciò che sanno fare, dire la verità al potere ed essere liberi di esprimersi. È la cosa più importante."

Le parole di Stiller arrivano in un momento in cui Hollywood riflette seriamente sul confine tra satira e censura. Negli ultimi mesi, la libertà di parola è diventata tema centrale dopo l'episodio che ha visto Jimmy Kimmel sospeso da ABC per alcune dichiarazioni controverse fatte in diretta riguardo alla morte dell'attivista conservatore Charlie Kirk. Il suo talk show, Jimmy Kimmel Live!, è rimasto fuori onda per cinque giorni, un segnale chiaro di quanto fragile sia diventato l'equilibrio tra comicità e sensibilità politica.
Stiller, che negli anni Novanta e Duemila ha incarnato una delle facce più popolari della commedia americana grazie a film come Zoolander, Ti presento i miei e Tropic Thunder, sembra oggi voler difendere quello spirito anarchico e provocatorio che ha sempre animato il genere. Per lui, l'umorismo deve restare uno spazio di libertà, anche (e soprattutto) quando disturba.
Dall'analogico ai social: una comicità in metamorfosi
Un altro "nemico" della comicità contemporanea, secondo Stiller, è il ritmo vertiginoso dei social media. "Oggi i contenuti raggiungono milioni di persone in pochissimo tempo," ha osservato. "Abbiamo ridotto la nostra soglia di attenzione. Mi considero fortunato a essere cresciuto in un mondo analogico."

La sua riflessione tocca un nervo scoperto: piattaforme come TikTok e Instagram hanno modificato radicalmente il modo in cui il pubblico consuma l'umorismo, privilegiando il lampo, la clip, il tormentone effimero. L'arte del tempo comico - quel respiro, quella pausa calibrata che fa scattare la risata - rischia di perdersi in un flusso di scroll infiniti.
Stiller guarda a questa trasformazione con lucidità e un pizzico di nostalgia. La comicità di oggi, dice, ha bisogno di riscoprire la sua lentezza, la sua capacità di costruire un pensiero oltre il "like". Eppure non c'è amarezza nelle sue parole, solo la consapevolezza che il mestiere del far ridere - proprio come la società che lo circonda - deve reinventarsi continuamente. In fondo, come lui stesso dimostra, la satira è ancora una delle forme più pure di verità.