Sulle Gemme dell'Infinito esiste una letteratura enorme e gli sceneggiatori di Avengers: Endgame, Christopher Markus e Stephen McFeely, hanno spiegato la loro interpretazione sulla loro distruzione in una lunga chiacchierata avvenuta nei giorni scorsi all'Emerson Colonial Theatre di Boston. I due hanno essenzialmente sottolineato di avere due visioni differenti.
Come ben sappiamo, in Avengers: Endgame la caccia alle Gemme dell'Infinito rappresenta il nucleo centrale della narrazione. Nel tentativo di sventare lo schiocco di Thanos i supereroi superstiti viaggiano indietro nel tempo per impossessarsene e ovviamente tutte le domande si sono concentrate sugli effetti di questa azione e di come possano o meno influire nel presente. Alla base c'è il concetto di multiverso, una teoria ripresa in parte dagli studi di fisica di uno scrittore e psicologo americano di fine Ottocento chiamato William James, tanto che gli stessi autori dello script Christopher Markus e Stephen McFeely hanno sottolineato che hanno seriamente chiesto dei consigli a dei fisici sulla teoria dei viaggi del tempo, rimarcando come una delle risposte più divertenti che hanno ricevuto sia che "Ritorno al futuro, in termini scientifici, è una ca..ata!".
Riguardo però a ciò che comporta da un lato la distruzione delle Gemme e dall'altro la loro ricomposizione nel passato gli autori della sceneggiatura hanno due punti di vista diametralmente opposti. Perché per McFeely: "Potrebbero esserci dei guai più avanti"; mentre per Markus: "Gli atomi stanno ancora lì e tecnicamente l'essenza delle gemme è ancora presente senza che questo impedisca al tempo di scorrere normalmente".
Attualmente ancora nelle sale, Avengers: Endgame sta continuando a dominare i box office internazionali con un un guadagno complessivo di 2 miliardi 686 milioni 851 mila 641 dollari. Cifra che lo porta a essere in seconda posizione, dietro Avatar di James Cameron, tra i film che hanno incassato di più nella storia del cinema. Un risultato che ha dell'incredibile se si pensa che Endgame ha raggiunto il suo primo miliardo dopo soli cinque giorni di programmazione.