Andrea Bocelli canta in A Christmas Carol

Il cantante interpreta 'Dio ci benedirà', brano finale del film di Robert Zemeckis che arriverà nelle nostre sale il 3 dicembre.

A Christmas Carol il film in 3D diretto da Robert Zemeckis che sarà nelle sale italiane dal 3 dicembre, è tratto da una delle opere più famose e popolari di Charles Dickens, Canto di Natale, pubblicato originariamente nel 1843.
Andrea Bocelli interpreta il brano finale del film Dio ci benedirà (God Bless Us Everyone). Oltre che nella versione originale inglese, Bocelli ha registrato la canzone anche in spagnolo e italiano. A Christmas Carol è il racconto fantastico sulla conversione dell'arido e tirchio Ebenezer Scrooge visitato nella notte di Natale da tre spettri preceduti da un'ammonizione del defunto amico e collega Marley, ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo. La colonna sonora classica è del compositore Alan Silvestri ed è stata registrata da un'orchestra di 103 elementi a Los Angeles.

"La Disney è sinonimo di sogni ed è veramente un enorme piacere prendere parte a questo progetto" ha affermato Bocelli. "Tutti noi, genitori e bambini, cresciamo aspettando il Natale con questi personaggi amatissimi da diverse generazioni, delle vere icone della bontà che hanno conservato il loro fascino intatto in tutto questo tempo. Mettere assieme Dickens e Disney è un'idea brillante e ispirata. Il film ci fa venire voglia di essere migliori, arricchiti dal sogno che presto il male verrà sconfitto e il bene trionferà. Proviamo dell'affetto per il vecchio avaro. Non c'è odio né conflitto. La storia ci ricorda che c'è tempo fino alla fine per cambiare"..

Dio ci benedirà (God Bless Us Everyone) cattura abilmente lo spirito del film, ha aggiunto il cantante: "E' una canzone dolce e maestosa, con un potere evocativo sorprendente, che si infonde nei nostri sensi e ci parla del trionfo del perdono e della redenzione".
"Molte lingue, ma soltanto un Natale, una musica, la musica del cuore", rivela Bocelli. "Mi piace cantare anche in altre lingue, non solo in italiano, perché mi dà una sensazione maggiore di legame con gli altri, tanto che ho l'impressione di stare più vicino alla gente che abita il mondo e che ama condividere le sue gioie e i dolori. Ovviamente, talvolta questo richiede una maggiore concentrazione per riuscire a pronunciare alcuni suoni in inglese, ma sono felice del mio lavoro, che affronto sempre con passione e dedizione. La musica proviene dal desiderio di essere sempre migliori e non solo per un giorno all'anno".