Adrien Brody: "Jack Nicholson mi suggerì di boicottare gli Oscar 2003 per via dell'invasione dell'Iraq"

Adrien Brody ricorda la proposta di Jack Nicholson di boicottare la cerimonia degli Ooscar 2003 in protesta contro l'invasione dell'Iraq da parte degli USA.

Adrien Brody ha rivelato che nel 2003 il collega candidato Jack Nicholson gli propose di boicottare la cerimonia degli Oscar come gesto dimostrativo contro l'invasione dell'Iraq.

Adrien Brody a Locarno 2017
Adrien Brody a Locarno 2017

In una nuova intervista al Sunday Times, Adrien Brody afferma che, prima degli Oscar del 2003, la star Jack Nicholson chiese che tutti gli altri candidati nella categoria miglior attore si riunissero in anticipo per discutere del possibile boicottaggio della cerimonia alla luce del fatto che cadeva solo quattro giorni dopo l'invasione dell'Iraq da parte degli Stati Uniti.

Brody, nominato per Il pianista di Roman Polanski, si unì ai colleghi candidati Nicolas Cage, Michael Caine e Daniel Day-Lewis nella riunione a casa di Nicholson per discutere davanti a scotch e sigari. Essendo l'unico del gruppo a non aver mai vinto l'Oscar, l'attore ricorda di essere stato riluttante nei confronti della proposta.

Ho detto: "Non so voi ragazzi, ma io ci vado. Devo presentarmi. I miei genitori stanno arrivando. Questo non accade troppo spesso. So che voi ragazzi siete tutti vincitori. Potete scegliere di restarne fuori, ma io non posso."

Alla fine, gli attori decisero di partecipare alla cerimonia dove il 29enne Adrien Brody divenne il più giovane vincitore del premio come miglior attore nella storia, un record che detiene ancora ad oggi. Tuttavia, alcune star scelsero di non presentarsi in aperta protesta contro la guerra in Iraq. Tra di loro Elizabeth Taylor, Will Smith, Angelina Jolie, Russell Crowe e Tom Cruise, secondo il Guardian.

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Quando Adrien Brody salì sul podio per ricevere il premio, baciò con passione la presentatrice Halle Berry per poi abbandonare il tono spensierato e condividere un messaggio commovente sulla guerra:

"Sono pieno di tristezza stasera perché sto accettando un premio in un momento così strano. La mia esperienza nel realizzare questo film mi ha reso molto consapevole della tristezza e della disumanizzazione delle persone in tempo di guerra, e del ripercussioni del conflitto. Chiunque preghiate, che sia Dio o Allah, possa vegliare su di voi e preghiamo per una risoluzione pacifica e rapida".