Addio a Youssef Chahine

Il regista egiziano si è spento al Cairo dopo una lunga malattia.

E' morto oggi al Cairo, a 82 anni, dopo una lunga malattia, il più famoso dei registi egiziani, il maestro Youssef Chahine. Il cineasta, particolarmente apprezzato dalla critica che lo aveva spesso paragonato a Federico Fellini per il suo stile bizzarro e visionario, era stato ricoverato a Parigi il 5 giugno scorso in gravi condizioni per un'emorragia cerebrale. Dopo essere stato operato era caduto in un coma dal quale si era risvegliato per poche ore. Riaccompagnato al Cairo a metà luglio, Chahine non si è mai più ripreso.

Nato nel 1926 ad Alessandria d'Egitto, figlio di un avvocato siriano, di famiglia cristiana, Chahine aveva studiato recitazione a Los Angeles per poi tornare in patria e debuttare come regista nel 1950 con Baba Amin. Nella sua carriera Chahine ha diretto più di quaranta film, preservando un rigoroso taglio politico che lo ha portato, lavoro dopo lavoro, a schierarsi apertamente contro il potere politico a favore dei ceti più umili subendo la pressione della censura che lo ha spesso osteggiato.
Chahine ha spesso criticato il regime del presidente Hosni Mubarak.

Nel 1972 creò la compagnia internazionale di distribuzione Misr. Il suo film più celebre è il feroce Il destino, che nel 1997 sollevò grandi polemiche per il suo modo di affrontare il tema del terrorismo. Dell'autore è nota anche la trilogia sulla città egiziana Alessandria composta da Alessandria perché (1978), Orso d'argento al Festival di Berlino, La memoria (1982) e Alessandria ancora e sempre (1990). Il regista ha, inoltre partecipato al film collettivo 11 settembre 2001.

Youssef Chahine aveva ottenuto un premio speciale alla Carriera al Festival di Cannes del 1997. Il suo ultimo film, Le Chaos, variopinto melodramma sui soprusi commessi dalla polizia egiziana, è stato presentato in concorso alla scorsa edizione della Mostra del cinema di Venezia.