Adam Sandler, vincitore agli Spirit Awards 2020 come miglior attore per il film Diamanti grezzi, distribuito da A24 negli Stati Uniti e disponibile su Netflix nel resto del mondo, ha preso di mira gli Oscar nel suo discorso di ringraziamento. L'attore comico, alle prese con uno dei suoi rari ruoli drammatici, è stato snobbato dall'Academy (pare per pregiudizio nei confronti della sua filmografia), ma ha trovato l'accoglienza che sperava nei premi riservati al cinema indipendente, realizzato fuori dal sistema degli studios maggiori. Paragonando la situazione all'annuario del liceo, dove Sandler ottenne il riconoscimento "miglior personalità", l'attore ha quindi ironizzato sulla situazione: "Stasera, guardandomi intorno in questa sala, mi rendo conto che gli Independent Spirit Awards sono il premio 'miglior personalità' di Hollywood. Lasciamo gli Oscar a quei figli di puttana con i capelli cotonati. La loro bellezza sbiadirà col tempo, mentre le nostre personalità indipendenti brilleranno per sempre."
Adam Sandler ha anche ricordato l'incontro con il produttore Scott Rudin, grazie al quale è stato scritturato in Diamanti grezzi: "Due anni fa, Scott, l'uomo con cui ho condiviso la vita, la casa, le risate e le lacrime, ha detto le parole che hanno cambiato la mia vita per sempre: 'No, quelli non sono dei rabbini barboni, sono i fratelli Safdie (i registi del film, n.d.r.)'."
Sandler, che fino al 2015 era uno degli attori di maggiore successo per la Sony, con la quale produceva la maggior parte dei suoi film prima di firmare un accordo di esclusività con Netflix (recentemente rinnovato per altri quattro progetti), ha anche messo alla berlina il proprio percorso artistico: "Ho sempre fatto i miei film con uno spirito indipendente, pur guadagnando spesso una quantità inquietante di soldi." Il nuovo lungometraggio dei Safdie, candidato a cinque Independent Spirit Awards, ne ha vinti tre: per la regia, per la performance di Sandler e per il montaggio.