Questa sera al teatro Petruzzelli di Bari la seconda tornata di premi dell'edizione 2011 del Bif&st. Alle 21 il presidente del Bif&st Ettore Scola consegnerà a Paolo e Vittorio Taviani il Premio Fellini 8 ½ per l'eccellenza artistica con la seguente motivazione: "Paolo e Vittorio Taviani, due artisti che lavorano insieme in perfetta simbiosi dando vita ad una misteriosa alchimia in grado di generare un'opera inscindibile dove è impossibile, e peraltro perfino inutile, domandarsi dove inizia il lavoro di uno e dove finisce quello dell'altro. Il cinema dei Fratelli Taviani è un'opera unica figlia di un duplice sguardo, arricchito da personalità diverse e complementari, in grado di misurarsi con storie dal forte impegno e, soprattutto, con quella passione per la storia e la memoria che ha caratterizzato tante loro scelte artistiche indimenticabili. I loro film sono l'espressione di un cinema colto e raffinato che affonda le radici nella cultura popolare e nella grande tradizione politica e sociale del nostro paese capaci di leggere pagine importanti della letteratura italiana e mondiale, alla luce di un presente complesso e talora contraddittorio esplorato attraverso un racconto del passato che ci obbliga inconsciamente a meditare sul senso ultimo del nostro presente. Pellicole entusiasmanti in cui l'epicità dei sentimenti trae linfa dalla densità di emozioni personali, e dove le scelte dei singoli si confondono, senza tradire la propria identità, ma semmai soffrendola in prima persona, in un orizzonte umano importante e indimenticabile. Il Premio Fellini 8 ½, dunque, viene assegnato non a due registi, ma ad una singola entità creativa capace, con forza e passione, di dare vita ad opere uniche, originali, indimenticabili e spesso travolgenti, condividendo così un duplice flusso di intelletto e passione, sublimato nella firma apposta nei titoli di testa".
A seguire le Premiazioni del miglior Film Opera Prima e miglior Film Documentario. Sarà Erfan Rashid, della giuria internazionale, a consegnare il Premio Opera Prima Francesco Laudadio al regista Aureliano Amadei per 20 sigarette con la seguente motivazione: "Per essere riuscito a raccontare, attraverso una tragedia personale le sofferenza di un intero popolo. Per essere riuscito a dimostrare, senza mai cadere nè nella retorica nè negli slogan vuoti, che un bambino ucciso in una guerra, qualsiasi guerra, altro non è che un nostro figlio che ingiustamente perdiamo. Per essere riuscito a dare un nome, un volto ed una dignità umana a coloro che persero la vita durante il compimento dei loro doveri, persone che rischiavano di rimanere solo come dei semplici numeri di morti".
La giuria del pubblico, composta da 30 spettatori e presieduta dalla documentarista Maite Carpio, ha attribuito il Premio Vittorio De Seta per il miglior regista di film documentario a Filippo Vendemmiati per È stato morto un ragazzo con la seguente motivazione: "Per la esauriente e straordinaria ricostruzione che il documentario realizza di un fatto di cronaca sconvolgente. Per aver ridato ai fatti, grazie alla capacità narrativa e alla ricerca delle immagini, la complessità e la profondità umana che il caso meritava. Per l'innegabile valore artistico e documentaristico dell'opera. Infine, per il valore sociale di un documentario che con passione e tenacia, racconta la storia di un'ingiustizia, sperando che questa denuncia possa evitare in futuro altri casi come questo".