Il caso di Giallo segna un punto a favore per il protagonista Adrien Brody. Un giudice federale ha bloccato l'attività dei produttori dell'horror diretto da Dario Argento diffidandoli a far uso dell'immagine dell'attore finché non gli verrà interamente pagato l'onorario previsto per il film. Adrien Brody aveva denunciato i produttori della pellicola in seguito alla sua commercializzazione visto che è debitore di 640.000 dollari. All'attore americano era stato proposto un contratto play or pay per recitare nel film di Argento, il che significa che avrebbe ricevuto un compenso di 640.000 dollari a prescindere dal fatto che il film sarebbe stato realizzato o meno. Tuttavia, poco dopo l'inizio delle riprese, a causa del budget inferiore al previsto, gli era stato proposto un nuovo contratto tramite il quale rinunciava alla garanzia di 640.000 dollari, ma in cambio otteneva il diritto di bloccare la distribuzione del film qualora non fosse stato pagato. L'attore si era convinto a firmare il nuovo accordo con la certezza che sarebbe stato pagato, visto che gli era stato comunicato che i diritti di distribuzione italiani erano stati venduti, ma a quanto i pare i produttori gli hanno mentito e il giudice Dale S. Fischer ha bloccato la distribuzione di Giallo negli Stati Uniti dando ragione all'attore.
Adrien Brody ha dichiarato che bloccare il film è stata una sofferenza necessaria, visto che la sua immagine compare nel DVD di Giallo nonostante il mancanto pagamento. Riguardo alla sentenza, l'attore ha commentato: "Non ho mai voluto passare alle vie legali, ma dopo un anno di tentativi di contrattazione falliti non avevo altra alternativa. Apprezzo la decisione del giudice di tutelare i miei diritti, mostrando di supportare tutti quegli artisti che sono stati manipolati e sfruttati da produttori privi di scrupoli". Lo stesso Dario Argento, tempo fa, aveva accennato agli enormi problemi avuti con la produzione che, per quasi due anni, ha impedito la release del film. Con questa sentenza i tempi si allungano ulteriormente e non resta che chiedersi se la tormentata pellicola troverà mai qualche forma di distribuzione.