Come è noto, le autorità islandesi hanno raccomandato alla popolazione di indossare maschere antigas, visto il rischio che la nube di cenere prodotta dall'eruzione nel sud dell'isola possa essere tossica. A Roma, nelle strade più frequentate, qualche sera fa e per alcuni attimi, sembrava di essere in Islanda dopo l'eruzione del vulcano situato sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokul. Nel centro della città (via del Corso, Piazza del Popolo, via Condotti, Piazza di Spagna e piazza Colonna/Galleria Alberto Sordi) si notavano speciali azioni volantinaggio: quella che sembrava una squadra in assetto antivirus girava nella "città in quarantena" per distribuire avvisi di possibile contagio. C'era anche un'inquietante presenza, la sagoma di una bambina con una maschera antigas. Alla base della sagoma, un messaggio che spingeva a scoprire chi è questa presenza tra di noi... Tutto questo sabato scorso.
Venerdì sera invece, dalla stazione Termini a Piazza Trilussa, passando per piazza Esedra e la basilica di Santa Maria degli angeli, il Colosseo e la Piramide, c'era qualcosa di strano: su questi edifici-simbolo della città venivano proiettate delle scritte allarmanti: "La città verrà distrutta all'alba del 23 aprile", " Rischio contaminazione, il virus dilaga", "La città verrà distrutta all'alba, rischio contaminazione", "La pazzia è contagiosa".
Ovviamente si è trattato solo di un espediente creativo per promuovere il lancio de La città verrà distrutta all'alba, nuovo film di Breck Eisner che arriverà nelle nostre sale proprio questo venerdì. Si tratta del remake di un celebre cult di George A. Romero che vede protagonisti un gruppo di sopravvissuti ad una terrificante e misteriosa epidemia che ha distrutto la cittadina di Open Marsh, nello Iowa. Lo sceriffo locale, insieme ai suoi familiari e ad altre persone, dovrà lottare per sopravvivere nella città messa sotto assedio dalla gente resa folle dall'epidemia.