Venerdì 19 agosto P.F.A. Films presenterà al Cinema Centrale di Milano e al Cinema Filo di Cremona Dancing Dreams - Sui passi di Pina Bausch, il documentario diretto da Anne Linsel e Rainer Hoffmann che rende omaggio all'arte della straordinaria coreografa tedesca Pina Bausch, una delle fondatrici del genere della teatro-danza. Dal 24 agosto il film sarà al Cinema Odeon di Firenze e, nelle settimane successive, approderà nelle sale di altre città italiane.
Proiettato come evento speciale alla 60a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino e molto apprezzato dalla critica e dal pubblico europei, Dancing Dreams - Sui passi di Pina Bausch ci offre uno sguardo emozionante ed inedito sul dietro le quinte dell'allestimento di uno spettacolo di teatro-danza curato da Pina Busch nel 2008, pochi mesi prima della sua scomparsa, e ci mostra la Bausch in persona al lavoro con i suoi ballerini, tutti di giovanissima età e molti addirittura adolescenti. Il film, dunque, ci trasmette in presa diretta il fascino e le suggestioni di una forma d'arte che ha conquistato migliaia di spettatori in tutto il mondo, e ci offre al contempo un ritratto intimo ed affascinante di una delle maggiori personalità del mondo della danza.
"Il film è incentrato su un gruppo di giovani ballerini impegnati nelle prove per una performance di uno dei capolavori di Pina Bausch, Kontakthof, una presentazione stilizzata dell'intreccio dei sessi. Molti dei ragazzi non sono ballerini professionisti ma sono stati ingaggiati per un esclusivo progetto educativo. Nel corso del film ci vengono raccontate alcune delle storie personali dei ragazzi, ma il fulcro dell'attenzione è sulle scene di danza. E qui il film affronta un aspetto controverso che è tipico del lavoro della Bausch. Molte delle sue famose coreografie includono contorsioni erotiche e spesso provocatoriamente sessuali, e osservare teenager impegnati in questi atteggiamenti simulati ma tuttavia feroci non mancherà di scuotere gli spettatori. La verità è che per i teenager, alle prese con l'emergere della propria sessualità, l'opportunità di esprimere questi sentimenti repressi attraverso la danza può essere un'esperienza liberatoria, piuttosto che traumatica. In ogni caso, il film non è solo un accademico film sulla danza, ma una stimolante analisi dei molti modi in cui l'arte può dare una scossa elettrica alla nostra vita di tutti i giorni".