Gauguin 2017

Il film è liberamente ispirato al libro/diario scritto dal celebre pittore intitolato “Noa Noa”. L’opera costituisce la spina dorsale della vicenda, ma non è un adattamento letterale, piuttosto la base su cui il regista dipinge l’avventura che Gauguin ha vissuto a Tahiti nel 1891, quando è partito per l’arcipelago polinesiano grazie all’avallo del Ministero della Pubblica Istruzione che gli concede una missione a Tahiti come “Pittore Ufficiale della Repubblica”. Gauguin arriva a Tahiti spinto dal bisogno irrefrenabile di allontanarsi dalle convenzioni sociali, morali, politiche e artistiche della vecchia Europa, voleva trovare allo stato più selvaggio e naturale dell’essere umano, vivere frugalmente e senza vincoli, lasciandosi alle spalle la famiglia, la moglie e i figli e abbracciando totalmente uno stile di vita che lui definiva “umanità dell’infanzia”.

Una volta arrivato sull’isola fa la conoscenza dei cittadini del luogo, che stanno vivendo un grande cambiamento culturale perchè in quell’anno morì l’ultimo Re polinesiano, Pomare V e la Polinesia si abbandona definitivamente alla Repubblica francese, un cambiamento che si protrarrà per ben cinquant’anni. Questo tumulto culturale è l’ambiente sociale che accoglie il pittore che si innamora prontamente dell’isola, degli isolani, della loro cultura e dell’intrinseco legame che hanno con la natura. Si innamora di Téhura, una ragazza del posto, che diventa la sua più grande musa, un amore impossibile e commovente, romantico ed esotico. Il risultato di quest’esperienza durante la quale Gauguin ha vissuto esattamente come voleva, lontano dalla civiltà, dalle regole, dalle convenzioni, sono sessantasei capolavori realizzati in diciotto mesi, dipinti che rivoluzioneranno il mondo dell’arte, influenzando il fauvismo e cubismo.