Woody e Scarlett a Roma per presentare Match Point

Il regista newyorchese e la sua nuova musa a Roma per presentare alla stampa il nuovo film Match Point, dal 13 gennaio nelle sale italiane.

Nuovamente a Roma e accolto calorosamente dalla stampa, il settantenne regista Woody Allen non si lascia scappare l'occasione per alcune delle sue celebri battute, ma soprattutto rende omaggio alla bravura e alla bellezza dei due giovanissimi protagonisti, Scarlett Johansson e Jonathan Rhys-Meyers, del suo nuovo film, Match Point, in oltre duecentocinquanta sale italiana a partire dal prossimo 13 gennaio.

Questo suo nuovo film ricorda per alcuni aspetti il precedente Crimini e Misfatti, è una scelta voluta?

Woody Allen: Credo che in realtà l'unica somiglianza sia nella presenza di un omicidio il cui colpevole la fa franca, perchè in realtà in quel film si parlava di una questione morale ed esistenziale, mentre qui l'elemento centrale è la fortuna e su come possa influire in maniera fondamentale sulla nostra vita.

Non crede che la scelta di due attori così belli e affascinanti si finisca con l'essere indulgenti verso il terribile crimine commesso?

Woody Allen: Assolutamente si, questo è uno dei punti che volevo toccare con il mio film ed è il motivo principale per cui volevo due attori che fossero belli e sensuali così che lo spettatore potesse più facilmente rimanere emotivamente coinvolto da loro e dalla loro storia. Ogni giorno, in tutto il mondo, avvengono migliaia di crimini che rimangono impuniti, volevo mostrare anche questa realtà. D'altronde il personaggio interpretato da Jonathan non è da sempre cattivo, né decide di diventare cattivo, ma più semplicemente è una persona perbene che si lascia sedurre dal lusso e dalla lussuria e fa delle scelte sbagliate per debolezza e per disperazione.

Scarlett Johansson: Non penso che il mio personaggio sia particolarmente piacevole ma nemmeno particolarmente cattivo, non vuole deliberatamente rovinare la vita di qualcuno ma è la disperazione che la porta ad agire in quel determinato modo. E' questo d'altronde che mi ha attratto della sceneggiatura e del personaggio, questo senso di desperazione che pensavo di riuscire a portare sullo schermo.

Jonathan Rhys-Meyers: Per me è stato diverso, perchè quando ho letto la sceneggiatura ho dovuto a tutti i costi farmi piacere il personaggio, in tutti i suoi aspetti positivi e non, così da poter credere nelle sue motivazione e capire la sua disperazione.

In questo film manca completamente l'elemento comico, è una scelta che pensa di portare avanti?

Woody Allen: Quando scrivo un film non ho un piano ben preciso se non l'idea stessa che è alla base del film, non decido mai a priori se un film dovrà far ridere o meno e di certo non ho pianificato di allontanarmi dalla commedia per il futuro, anzi il nuovo lavoro che ho appena finito di girare con Scarlett si intitola Scoop ed è un film molto leggero e, spero, divertente. Un qualcosa di cui sicuramente potrei fare a meno in futuro però, è la mia presenza nel film come attore, lavorare solo come autore mi lascia molta più libertà e lo preferisco.

Lei ha più volte dichiarato di non aver mai realizzato capolavori, ma solo film belli. Quanto nella sua carriera ha inciso la fortuna e quanto il talento?

Woody Allen: Sono sempre stato molto fortunato, fin dall'inizio. Mi sono quasi sempre trovato al posto giusto nel momento giusto e ho avuto tutti i vantaggi che potevo sperare, anche la critica è sempre stata molto buona con me sorvolando sugli aspetti negativi delle mie opere ed esaltando quelli positivi. Ma i miei film non sono capolavori semplicemente perchè mi manca l'elemento fondamentale: la genialità. D'altronde l'ho detto più volte, l'unico ostacolo fra me e la grandezza sono io. Non si tratta di un elemento quantificabile, ma questo è sicuramente l'aspetto che manca nel mio cinema, quella qualità che per esempio possedeva Cechov e che tutto cercano di riprodurre senza riuscirci.

Match Point è un film per certi versi molto tradizionale, cosa pensa invece di questo cinema moderno e così legato alla tecnologia?

Woody Allen: Penso che l'avanzamento tecnologico possa essere positivo ma al momento gli effetti speciali e la tecnologia hanno preso il sopravvento sui contenuti, sono diventati più importanti della storia.

Miss Johansson, lei ha sempre detto di voler fare anche la regista un giorno, cosa ha imparato da questa prima collaborazione con Woody Allen?

Scarlett Johansson: Sicuramente che non bisogna mai scendere a compromessi con gli studios o con il denaro, ma è molto più importante mantenere intatta la propria integrità artistica. Mi piacerebbe comunque fare un film prima o poi, penso sia un desiderio nascosto di tutti gli attori.