Il prolifico Woody Allen non disdegna di fare ritorno a Cannes, rigorosamente fuori concorso, per presentare la sua ultima fatica, il sarcastico You Will Meet A Tall Dark Stranger, ancora una pellicola "europea" che contiene la sua cinica, ma divertentissima visione del mondo. Ad accompagnarlo al festival la star Josh Brolin, qui alla seconda collaborazione col maestro newyorkese, le biondissime Naomi Watts e Lucy Punch e la veterana Gemma Jones. Assenti giustificati Anthony Hopkins, impegnato sul set di Thor, e Antonio Banderas, che ha partecipato all'anteprima losangelina di Shrek e vissero felici e contenti.
Le sole persone felici nel film, alla fine dei giochi, sono quelle un po' pazze. E' semplicemente una scelta drammaturgica o questa decisione nasconde una visione della vita piuttosto amara?
Woody Allen: Questa è sempre stata la mia prospettiva. Io ho una visione molto pessimistica e la penso così da quando ero giovane. Credo che la vita sia un lungo doloroso incubo privo di significato. L'unica possibilità di essere felici è mentire a se stessi e vivere nell'inganno. Non sono il primo a dire una cosa del genere. Prima di me personaggi ben più importanti come Nietzsche, Eugene O'Neill e Freud, hanno indicato la verità. Per questa ragione le uniche persone felici, alla fine, sono coloro che non si rendono conto della realtà, gli sciocchi, i pazzi, che però alla fine sono più felici di me.
Josh Brolin: Woody è un regista incredibile, capace di creare una grande energia sul set. E' onesto riguardo al suo pensiero e si prende la responsabilità dei personaggi che crea. Quando siamo sul set è snervante non riuscire a entrare a far parte dell'unicum organico che Woody sa creare. Per gli attori è una grande sfida.
Woody Allen: Quando si hanno a disposizione attori come Naomi Watts, Josh Brolin, Lucy Punch, Antonio Banderas, Gemma Jones ed Anthony Hopkins come si fa a sbagliare? Che tipo di indicazioni posso dare a persone così talentuose? L'importante è stare zitti e prendere il proprio salario.
Da qualche anno parte spesso ha lavorato in Europa con star locali. Nell'ultimo film ha diretto Antonio Banderas e in precedenza Javier Bardem e Penelope Cruz. C'è qualche altro attore spagnolo con cui vorrebbe lavorare?
Woody Allen: Di norma rispondo sempre dicendo che non vi sono attori con cui vorrei lavorare in particolare, ma scelgo sempre in base alla sceneggiatura. Ho sempre voluto lavorare con Cate Blanchett, ma non l'ho mai chiamata perché non ho mai scritto un personaggio adatto a lei.
Manoel De Oliveira ha detto che nella vita non vi sono certezze, l'unica certezza è la morte. Che rapporto ha lei con la morte?
Woody Allen: La mia relazione con la morte rimane sempre la stessa, sono fortemente contrario ad essa.
Ha scritto la sceneggiatura di You Will Meet A Tall Dark Stranger pensando già a determinati attori per i singoli ruoli?
Josh Brolin: Woody è molto bravo a convincere le persone. Tempo fa avevo lavorato con lui in Melinda e Melinda. Quando mi ha chiamato mi ha detto: "Dovresti ricordarti di me da Melinda e Melinda. Io ero il regista".
La voice over ha grande importanza in questo film. A chi appartiene questa voce? Come mai non si è occupato lei stesso della narrazione?
Woody Allen: No, non avrei potuto farlo perché la mia presenza avrebbe modificato la pellicola, perciò ho preferito affidare il compito a un altro attore che ha fatto un ottimo lavoro.
Tornerà a recitare presto?
Woody Allen: Solo se ci sarà un ruolo per me. Per anni ho recitato la parte dell'innamorato, ma adesso sono troppo vecchio per questo e non è divertente non interpretare più l'uomo che conquista belle ragazze. Lasciare Scarlett Johansson o Naomi Watts agli altri non mi piace.
Credete negli indovini?
Lucy Punch: Io no. Preferisco pensare di essere io a decidere della mia vita.
Josh Brolin: Woody, ma il titolo del film è riferito a questo o alla morte?
Woody Allen: In realtà a entrambe le cose. E' un titolo ambiguo.
Naomi Watts: Anche io sono pragmatica, non credo molto a queste cose. Ognuno crede in ciò che vuole credere.
Gemma Jones: Io non credo, ma amo il mio personaggio perché è così ingenuo e fiducioso.
Woody Allen: Gli indovini prendono il tuo denaro e ti promettono cose che non possono sapere. E' folle.
Josh Brolin, lavorando con maestri come Woody Allen, Oliver Stone, i Coen, come è cambiato il suo lavoro?
Mr. Allen, chi è in realtà la voce che racconta la storia? E' un entità superiore o il suo alter ego?
Woody Allen: Molti dei miei film hanno un carattere narrativo. Probabilmente se non avessi fatto il regista avrei scritto libri perché mi dà fiducia fare uso del narratore onnisciente, come ho fatto in questo caso.
Cosa significa diventare vecchi?
Woody Allen: Vorrei chiarire immediatamente che invecchiare non porta nessun vantaggio. Non si diventa né più saggi né più dolci né più ragionevoli. Io ho 74 anni e ora soffro più spesso d'indigestione. Non ci sono qualità romantiche nel diventare vecchi. Vi consiglio di non farlo. La cosa migliore è essere giovani e conquistare le ragazze.
In molti suoi film vengono messe in scena relazioni tra uomini maturi, come lei, Anthony Hopkins e Larry David, e donne molto più giovani. Perché questa scelta?
Woody Allen: La differenza d'età crea alchimie interessanti a livello narrativo, provoca reazioni nel pubblico, crea attrito. E' qualcosa di divertente, dà vita a idee e scene comiche.