WandaVision, la recensione del settimo episodio: giù nell’abisso

La recensione del settimo episodio di WandaVision, la serie Marvel con protagonisti Wanda e Visione disponibile in esclusiva su Disney+.

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WandaVision: Elizabeth Olsen in una scena del terzo episodio

Meno due. Non possiamo che iniziare la nostra recensione del settimo episodio di WandaVision ricordando che ormai siamo nell'atto finale della serie di Disney+. Mancano solo due puntate, altri due venerdì e poi la storia di Wanda e Visione giungerà alla sua conclusione. Questo settimo episodio prepara il terreno per gli ultimi due appuntamenti. Lo fa con il solito gioco di incastri e metalinguaggio a cui la serie ci ha abituato, ma lo fa anche facendo percepire un netto stacco rispetto al resto della serie. Si potrebbe, forse, pensare che questo settimo episodio sia una puntata di transizione verso i fuochi d'artificio e in un certo senso lo è, soprattutto quando si tratta di raccontare le vicende fuori da Westview. Ma è anche un episodio coraggioso per come racconta un tema molto pesante, quello della depressione, filtrandolo con un modello di sit-com più contemporaneo. Come sempre, la recensione non contiene spoiler.

Quando non si ride più

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WandaVision: Teyonah Parris nella serie Marvel

Dopo gli eventi dello scorso episodio, Wanda è stanca. Vuole solo riposarsi, rimanere a letto senza trovare la forza (e la voglia) di alzarsi o rimanere in pigiama sul divano a vegetare davanti alla tv. Potremmo pensare che sia la normale conseguenza di aver esteso il perimetro del suo controllo, una semplice sbornia di stanchezza, ma più proseguiamo nella visione dell'episodio più ci appare chiaro che Wanda sta soffrendo. Non è un caso che in questo episodio, seguendo una lenta discesa iniziata le scorse settimane, la dimensione da sit-com è quasi del tutto sparita. Esiste, omaggiando un grande successo quale Modern Family ma stranamente non fa ridere. I più maliziosi potrebbero pensare che dietro a questo umorismo poco divertente si possa nascondere qualche problema di scrittura. Ebbene, nulla di più distante dalla realtà. La mancanza di spirito quando lo show di Wanda (nel verso senso della parola) dovrebbe far ridere corrisponde al suo stato d'animo. In questo, la genialità dell'episodio sta nell'affrontare un tema delicato e serio come la depressione (e lo spot pubblicitario è lì a confermarlo) attraverso un filtro leggero. Se le battute non vi fanno ridere, insomma, è assolutamente normale. Ci prova, Wanda, a riportare la sua vita fittizia agli albori, al clima perfetto delle prime puntate, ma non può farlo, non è in grado, non ha lo spirito adatto. WandaVision non può far ridere perché gli stessi personaggi non sono in grado di farlo. Appare, di conseguenza, particolarmente adatto lo stile documentaristico di Modern Family applicato a questo momento dello show Marvel: un episodio che "infrange la quarta parete" anche attraverso lo stile, che documenta lo stato d'animo della protagonista.

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Discese negli scantinati

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WandaVision: Kathryn Hahn in una scena

Un episodio che mette la discesa e il calare come tema centrale. Cala la comicità dello show, cala il ritmo. L'episodio sembra fermarsi davanti a un semaforo rosso che non diventa mai verde, crea una stasi narrativa che è anche la stasi depressiva di Wanda. La stessa protagonista interpretata da Elizabeth Olsen, ancora una volta perfetta a cambiare tono ed espressività, sarà costretta a scendere le scale e ritrovarsi in uno scantinato. Scendere significa andare a fondo nel cuore del problema, e il finale dell'episodio porterà con sé una rivelazione che cambierà tutto e che spiega (questo sì, in un modo assolutamente originale e divertente) le ultime incoerenze dello show che non avevano ancora trovato risposta. Gli appassionati dei fumetti Marvel potranno scoprire qualche curioso e importante easter egg che potrebbe definire la nuova Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, ma lo spettatore più comune troverà gli elementi necessari per godere del gran finale della serie. Perché ad ogni discesa segue una risalita.

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Fuori da Westview

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WandaVision: Teyonah Parris in una scena del terzo episodio

Non mancano i momenti al di fuori di Westview, relativi a ciò che rimane dello S.W.O.R.D. e all'ennesimo tentativo di Monica di rientrare dentro la cittadina controllata da Wanda. Anche in questo caso, per quanto riguarda la storyline parallela, ci troviamo di fronte a un episodio che non aggiunge nulla di nuovo in quanto a dinamiche, ma che prepara il terreno a quella che potrebbe essere una new entry nel parco dei supereroi della Casa delle Idee. Anche Visione risulta messo un po' da parte, in vista del finale che, come ci hanno già anticipato gli attori attraverso varie dichiarazioni, sarà colmo di emozioni. Ma anche in questo caso la scrittura dell'episodio giustifica e riesce a prendere in giro questo ritmo di transizione, perfettamente consapevole di star giocando ancora una volta con lo spettatore. A questo proposito, i minuti finali della puntata, con quella sigla che in pochissimo tempo riesce a riassumere una serie di rivelazioni senza risultare stancante o didascalica, è l'ennesimo tocco di genio di una serie che, per quanto abbia un po' perso quell'originalità clamorosa dei primi episodi, dimostra di essere ragionata, intelligente e capace di appassionare, mettendo tutti gli elementi al posto e al momento giusto. Come la scena nascosta tra i titoli di coda.

Conclusioni

Concludiamo la nostra recensione del settimo episodio di WandaVision con una grande soddisfazione. Lo show di casa Disney+ continua a giocare con lo spettatore attraverso un’intelligenza di scrittura rara, riuscendo a scherzare sui suoi limiti e a giustificarli. Sembrerebbe un episodio di transizione verso il gran finale, ma in realtà nasconde un argomento pesante, affrontato con leggerezza e coerenza all’interno dell’universo narrativo creato. La rivelazione finale promette dei fuochi d’artificio non solo per gli ultimi episodi della serie, ma anche per il futuro della Fase 4.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • L’intelligenza di scrittura che permette alla serie di giocare con lo spettatore.
  • Elizabeth Olsen si riconferma un talento.
  • La rivelazione finale promette un gran finale e un bel futuro per la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.

Cosa non va

  • A causa di ciò che racconta, lo show ha perso quell’originale verve comica nei momenti che richiamano le sit-com.