Viaggio nel mondo del narcotraffico
Blow è una non riuscitissima analisi romanzata della vita di un ragazzetto della provincia americana che, in breve tempo, riesce a fare il "salto di qualità" da spacciatore della spiaggia a braccio destro di Pablo Escobar: George Jung (Johnny Depp) è un personaggio negativo, ritratto dell'avidità, della furbizia, del coraggio ma anche della debolezza interiore di un uomo che, dopo aver passato gran parte della sua vita correndo sfrenatamente sul filo del rasoio, si accorge di aver sbagliato tutto.
La storia, molto "scorsesiana", non è sicuramente originale per un film (pecca soprattutto per la rapidità con cui è descritto l'arrivo in California del protagonista, momento chiave della sua vita), ma riesce ugualmente a colpire lo spettatore. George Jung coglie specialmente per la sua mancanza di moralità frammista alla sua grande fragilità interiore; è un uomo che, nonostante i successi "professionali" che gli permettono di assicurarsi una ricchezza estrema, vive continuamente torturato dalle tragedie e dai sensi di colpa: a partire dalla morte della sua giovane compagna Barbara (Franka Potente), l'odio ricevuto dalla madre, il divorzio dalla moglie Mirtha (Penelope Cruz) e, ciò che più lo segna, l'allontanamento della figlia Kristina.
Gli unici supporti di George diventano il suo sporco lavoro, i suoi colleghi-"amici" e soprattutto il padre (un bravissimo Ray Liotta), la migliore figura del film, che pur conoscendo i guai del figlio, non smetterà mai di amarlo e di sostenerlo come un buon padre dovrebbe sempre fare, mettendolo però sempre al corrente dei pericoli che corre.
Blow è anche una grande testimonianza della trasformazione della cultura americana negli anni '70 e '80': in tutto il film vi è un'accurata descrizione delle mode, degli stili di vita, dei sogni e dei desideri dei giovani che esplodono negli States che, in particolare con l'espansione della coca, si diffondono e arrivano a colpire tutta la società dell'"American Dream", da Hollywood alla cittadina di provincia. Il tutto è contornato da una colonna sonora che include nomi molto in voga del periodo, come Cream, Bob Dylan e Rolling Stones.
Nota di merito del film è la grandiosa prova di Johnny Depp, che in questo film raggiunge uno dei punti massimi d'interpretazione della sua carriera. Peccato solamente per il trucco che alla fine dona a Depp un poco credibile aspetto di vecchiaia. Ray Liotta convince, mentre deludente è l'interpretazione di Penelope Cruz: nel film si vede poco, è rovinata da un trucco pesante che distrugge la sua naturale bellezza e non riesce a convincere rappresentando i momenti di alterazione mentale che caratterizzano il personaggio di Mirtha.