Un'avventura, intervista a Michele Riondino: "Raccontiamo gli italiani attraverso Lucio Battisti"

Intervista video a Michele Riondino, protagonista di Un'avventura, musical in cui è un meccanico che scrive canzoni e sono quelle immortali di Battisti e Mogol.

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Un'avventura: Michele Riondino in un momento del film

Matteo (Michele Riondino) è disperato: sono cinque anni che non vede più la sua amata Francesca (Laura Chiatti), partita per sfuggire alla vita di paese e vedere il mondo. Non c'è momento in cui non pensi a lei: mentre lavora in officina, mentre cerca i suoi occhi in quelli di un'altra, mentre esce con gli amici. Per sfogarsi piange e lo fa cantando Io vivrò (Senza te) di Lucio Battisti. Un'avventura, in sala dal 14 febbraio, è un musical ambientato nell'Italia degli anni '70, che racconta la storia d'amore tra due ragazzi proprio grazie alle canzoni di Battisti e Mogol.

Un po' Across the Universe (in cui la storia è scandita dall'opera dei Beatles), un po' musicarello, Un'avventura, diretto da Marco Danieli, racconta gli Italiani, quelli degli anni '70, ma anche dei giorni nostri, attraverso la musica di uno degli artisti più amati del nostro paese, come ci ha confermato il protagonista Michele Riondino: "Francesca e Matteo sono le due facce della stessa medaglia, ovvero l'italiano medio, l'italiano tipico. C'è una parte di noi che tende sempre a voler salvare il mondo, a conoscerlo, ad andare oltre, e poi quella più stazionaria, più legata alle tradizioni e alle proprie radici. Noi siamo entrambe le cose, ma abbiamo anche la capacità di riconoscerlo: siamo sia primitivi che istintivi, ma continuiamo a esserlo in maniera contemporanea. Fa parte del nostro carattere, non possiamo andare contro la nostra natura, anche perché sappiamo prenderci gioco di noi stessi molto bene e questo è un aspetto sano."

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Un'avventura: Michele Riondino insieme a Laura Chiatti in una scena

Riondino ha fortemente voluto il ruolo nel film, di cui abbiamo parlato anche nella nostra recensione di Un'avventura anche se i primi artisti che gli hanno fatto amare la musica davvero non sono stati Battisti e Mogol: "La prima volta che ricordo di aver apprezzato la musica è stata un pomeriggio, a casa mia, con mio padre, che si era fatto dare una VHS da mio cugino, su cui c'era il concerto live a Pompei dei Pink Floyd. Ricordo che è stata la prima volta che ho smesso di fare quello che stavo facendo per concentrarmi su questa musica che veniva fuori dal televisore. È il primo ricordo che ho di quando la musica mi ha proprio acchiappato, preso e non mollato più."

La nostra video intervista a Michele Riondino su Un'avventura