Una Pallottola Spuntata, la storia del cult nato dalle ceneri di un flop televisivo

Nel 1988 col primo The Naked Gun nasceva una saga di commedie demenziali d'incredibile successo. Firmate dal terzetto Zucker-Abrahams-Zucker.

Una scena da Una Pallottola Spuntata (1988)

Un paio di anni fa, in occasione del trentacinquesimo anniversario del primo Una Pallottola Spuntata, Pat Proft, sceneggiatore del film insieme al trio Zucker-Abrahams-Zucker, fece capire in maniera molto chiara quali fossero i suoi sentimenti verso il progetto di riavvio voluto da Seth MacFarlane e diretto Akiva Schaffer. Testualmente, e con tutte le censure del caso per le parole che non piacciono a Google, disse: "Siamo stati completamente tagliati fuori. La parte spiacevole è che la Paramount ne detiene i diritti, quindi possono fare quel ca**o che vogliono". Non rientrava proprio nel novero di quelle che definiremmo "parole intrise di stima, amore e affetto", ma tant'è.

Listino Eagle Una Pallottola Spuntata
Pamela Anderson e Liam Neeson nel nuovo Una Pallottola Spuntata

Ora Liam Neeson è diventato ufficialmente il "figlio" di Leslie Nielsen in un lungometraggio che ha il non facile compito di portare a termine una missione al cui confronto quelle dell'Ethan Hunt di Tom Cruise sembrano delle passeggiate al parco: riportare sul grande schermo le commedie demenziali. Nei prossimi giorni capiremo meglio se l'incarico assegnato verrà archiviato con successo e se da questo nuovo The Naked Gun arriveranno seguiti, epigoni e tutta la compagnia danzante che si crea a Hollywood quando qualcosa intercetta i favori e i soldi delle persone. Intanto, ci soffermiamo un attimo sul come il primissimo Una Pallottola Spuntata abbia visto la luce nel lontano 1988 sorgendo, come la ben nota fenice, dalle ceneri di una sfortunata serie Tv.

Dalla TV al grande schermo

Partiamo dai freddi numeri. Che al dispetto della temperatura, servono moltissimo per capire il calore con cui, nel 1988, Una pallottola spuntata, venne accolto dalle persone. Costato appena 14,5 milioni di dollari (circa 35 milioni oggi), ne incassò ben 152.4. Aggiornando all'inflazione, equivalgono a quasi 400 milioni di dollari. Un successo che vale doppio pensando che tutto nasceva da una fallimentare serie TV, Police Squad!, che veniva citata anche nel titolo originale del film (The Naked Gun: From the Files of Police Squad!).

Dopo aver sbancato con L'aereo più pazzo del mondo nel 1980, Zucker-Abrahams-Zucker speravano di fare nuovamente centro, questa volta sul piccolo schermo, con una serie televisiva di stampo poliziesco che avrebbe rifatto il verso a quella interpretata da Lee Marvin negli anni cinquanta dal titolo M Squad. A produrre il tutto c'era Michael Eisner, al tempo executive della Paramount e principale "sponsor" del team artefice dell'Aereo più pazzo del mondo. Gli episodi sarebbero stati poi proposti dalla ABC. Il protagonista era già Leslie Nielsen che, nei panni di Frank Drebin, imprimeva con maggiore intensità una svolta comica alla sua carriera dopo l'exploit di Airplane! Debuttò nelle televisioni americane il 4 marzo del 1982 e, nonostante un apprezzamento critico più che positivo, il pubblico non parve apprezzare più di troppo.

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Leslie Nielsen in una scena de L'Aereo più pazzo del mondo

Andò avanti solo per sei episodi e la ABC decise di cancellarla appena dopo il quarto. Chiacchierando con l'Hollywood Reporter nel 2023, David Zucker illustrò così la spiacevole situazione che, però, portò poi alla nascita della saga cinematografica: "La ABC non vedeva l'ora di cancellarla. Lo fece dopo appena quattro episodi. Così nel frattempo facemmo Top Secret! nel 1984 e poi Per favore, ammazzatemi mia moglie nel 1986. Ma volevamo tornare a quello che ci divertiva di più: la parodia in stile Aereo più pazzo del mondo. Pensai che dovessimo fare un film su Police Squad!: bastava riformulare il tutto inserendo una storia d'amore, e a quel punto avevamo capito che serviva anche un arco narrativo del personaggio. Presentammo l'idea a Frank Mancuso della Paramount. Fu il pitch più facile della nostra carriera".

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Una pallottola spuntata: un casting geniale

Di quanto Una Pallottola Spuntata sia stato fondamentale nello stabilire le basi stesse della comicità demenziale dalle sfumature deadpan ve lo abbiamo già spiegato in un altro approfondimento in cui dichiaravamo tutta la nostra fiducia nei confronti del nuovo film. Per ottenere quel risultato, Zucker-Abrahams-Zucker sapevano che era necessario percorrere una strada tutt'altro che scontata: lavorare con artisti che non avevano mai bazzicato le commedie. Leslie Nielsen non era un attore famosissimo e di sicuro la notorietà che aveva non si doveva al fatto che fosse conosciuto come un comico.

La sua prima volta fu proprio nell'Aereo più pazzo del mondo dove approdò, come spesso avviene a Hollywood, solo perché gli altri tre attori interpellati prima di lui avevano risposto "No, grazie". In soldoni: era la quarta scelta per la parte del dottor Rumack. Parlando dell'amatissima star scomparsa nel 2010, David Zucker la descrive come una persona "gentile, un grande attore, un burlone, quasi un anarchico nascosto".

Ma visto che nelle intenzioni del leggendario trio e di Pat Proft c'era la volontà di far sì che ogni capitolo di Una Pallottola Spuntata avesse anche e soprattutto a che fare con una love story, era fondamentale trovare qualcuno che riuscisse a condividere la scena con Leslie Nielsen innescando un'opportuna chemistry. Anche qua, si andò in una direzione tutt'altro che scontata: Priscilla Presley. Che prima di sposarsi nel 1967 di cognome faceva Wagner, ma poi divenne celebre con il cognome di un marito che di nome faceva Elvis.

Nonostante il pesante bagaglio del suo nome, i realizzatori di Una Pallottola Spuntata hanno raccontato che lei era comunque una ragazza dolcissima e una persona strepitosa. La tipica ragazza della porta accanto. Anche nel suo caso, si è trattato di un ruolo, quello di Jane Spencer, ottenuto grazie a un rifiuto, quello di Bo Derek. Al tempo era una grandissima celebrità. Fortunatamente disse di no e grazie alla sua decisione noi abbiamo ottenuto in dono una coppia comica strepitosa. Che poi per carità, magari nel multiverso esiste anche una versione della trilogia altrettanto valida con Bo Derek al posto di Priscilla Presley, ma non abbiamo dati empirici su cui basarci.

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Spiega Zucker che durante la prima lettura a tavolino lei era molto nervosa perché diceva di non sapere come si fa a essere divertente. Zucker le disse: "Non devi preoccuparti minimamente. Lascia che siano le battute a fare il lavoro. Voglio esattamente il personaggio che facevi in Dallas. Una volta capito questo, si sentì a suo agio e non servì quasi nessuna direzione. Il tipo di parodia che facciamo non si basa sul tempo comico, ma sul tempo drammatico. E ciò che Leslie faceva meglio era recitare come se non sapesse di essere in una commedia". Il resto, come si suol dire, è storia. Della comicità, ma anche del cinema.