"Diane, sono le 11.30 di mattina, è il 24 febbraio. Sto entrando nella città di Twin Peaks..." così diceva l'agente Dale Cooper mentre si approcciava ad entrare in macchina nella cittadina nello Stato di Washington, quasi al confine col Canada (ecco spiegati gli alberi nel nome) che avrebbe cambiato per sempre la sua vita.

Una ragazza trovata morta e avvolta nella plastica. Un agente dell'FBI arrivato da lontano per provare a far luce sull'accaduto. Tutti gli oscuri segreti di una cittadina che sta per perdere l'aura di perfezione apparente che l'ha pervasa fino a quel momento. In occasione del 35° anniversario del debutto della serie, quale miglior pretesto per andare a ripercorrere le cittadine più famose della serialità?
Cittadine da incubo: da Twin Peaks a From

La città tra le foreste che fa da sfondo alla serie di David Lynch e Mark Frost non è l'unica città delle serie tv in cui non vorremmo mai vivere. Accanto a lei possiamo annoverare una sua degna erede, a partire dal nome sempre legato agli alberi che la circondano, ovvero Wayward Pines nell'Idaho. Un titolo che fece parlare all'epoca perché diretto nei primi episodi da M. Night Shyamalan e per la partecipazione di Matt Dillon come protagonista, oltre al fatto che nel luogo del titolo si poteva entrare ma non più uscire.

Qualcosa di simile a quanto accade in From nella città che addirittura non ha un nome - il titolo fa riferimento alla provenienza dei protagonisti e non alla destinazione. Sono comprese nel prezzo strane presenze dopo il tramonto, da uno degli autori e produttori di Lost. Non possiamo non nominare infine in questo gruppo la tedesca Winden (realmente esistente), comune della Renania-Palatinato in cui tutti sono imparentati nella cervellotica Dark e in cui un circolo che ricapita ogni 33 anni la rende unica nel suo genere. E ancora la Haplin, Minnesota di Happy Town in cui una famiglia capitanata da Frances Conroy controlla il territorio e i suoi segreti; proprio come la Empire Falls in New England dell'omonima miniserie HBO.
Comfort cities: i paesini in cui vorremmo vivere

Spesso sono i teen drama a fare da sfondo alle location che ci rubano il cuore. Abitare in un posto in cui ti conoscono tutti e in cui dopo una certa ora non c'è attività, soprattutto per i più giovani, può essere snervante ma ha il suo fascino, specialmente per chi viene dalla grande città. È ciò che accade ai protagonisti di queste serie che spesso hanno il nome nel titolo stesso. C'è la storica Wilmington nella Carolina del Nord che ha dato vita a ben due iconici paesini costieri nel corso degli anni.

Uno è Capeside, nel Massachusetts, sede delle (dis)avventure adolescenziali dei protagonisti di Dawson's Creek e l'altro è Tree Hill, sempre nel North Carolina, che vede al centro la vita dei due fratellastri Scott, Lucas e Nathan, uniti (e divisi) dalla passione per il basket in One Tree Hill.

Come non nominare la magica Stars Hollow, nel Connecticut, in cui si incontrano e scontrano le vite di madre e figlia, Lorelai e Rory Gilmore di Una mamma per amica, insieme ad uno stuolo di personaggi pittoreschi e sopra le righe. Lo stesso capita in Everwood, tra le montagne innevate nel Colorado, dove il venerdì sera l'unico responsabile del servizio taxi è impegnato nel bingo settimanale. Due luoghi magici, anche per i colori - caldi e freddi, rispettivamente - che sembrano vivere al di fuori del tempo e dello spazio.

E ancora la poetica Knights Ridge, Massachusetts di October Road sul giovane scrittore col volto di Bryan Greenberg in crisi creativa; l'afosa Bluebell, Alabama di Hart of Dixie con la dottoressa protagonista interpretata da Rachel Bilson. Sempre al Sud, questa volta in Texas, c'è la (reale) Dillon della serie sportiva Friday Night Lights che rappresenta il sogno americano per antonomasia di voler andarsene, soprattutto attraverso il football, per sfondare lontano da lì.

A Serenity, nella Carolina del Sud, ci sono le tre inseparabili amiche de Il colore delle magnolie e, sempre in casa Netflix, a Virgin River, California Alexandra Beckeridge è un'infermiera che dalla città passa alla provincia, così come Brianne Howey a Wellsbury, Massachusetts in Ginny & Georgia. Proprio come la folle Rachel Bloom di Crazy Ex-Girlfriend a West Covina, California.
Cittadine soprannaturali e misteriose: da Sunnydale a Hawkins

Fuori dal tempo e dallo spazio in un certo senso sono i paesini pittoreschi che nascondono segreti non umani, ma sovrumani. Qui non si tratta di voler mettere su famiglia in questi luoghi oppure voler scappare a gambe levate ma le seguenti location (fittizie, ovviamente) si trovano precisamente nel mezzo tra i due desideri. Ci sono Sunnydale, California sede della Bocca dell'Inferno in Buffy - L'ammazzavampiri; Mystic Falls in Virginia al centro del trio vampiresco di The Vampire Diaries e Bon Temps, Louisiana votata al triangolo più "adulto" dei vampiri di True Blood.

Un po' fantasy un po' mystery è Riverdale, Utah (realmente esistente), adattamento dei personaggi fumettistici della Archie Comics che vivono nella cittadina del titolo. Lo stesso vale per Smallville, il paesino del Kansas che ha accolto Kal-El prima che diventasse Superman, nella serie con Tom Welling che racconta la sua adolescenza. C'è infine la magica (e musicale) Schmigadoon! in cui finisce la coppia protagonista in crisi pronta a ritrovare l'amore.

Questi paesini immaginifici nascono prima di tutto nei romanzi di genere, così come Rosewood, Pennsylvania, dove vivono le quattro giovani bugiarde di Pretty Little Liars, al pari della cittadina limitrofa Ravenswood nello sfortunato spin-off.

Impossibile non nominare Hawkins, nell'Indiana, sede del più grande pericolo horror mai visto (il Sottosopra, direttamente dagli anni '80) nel fenomeno Netflix Stranger Things, arrivato alla quinta ed ultima stagione.

Il Maine ospita invece due cittadine (fittizie) misteriose: Cabot Cove è la "casa" della scrittrice di gialli e investigatrice dilettante più famosa della tv, Jessica Fletcher, al secolo Angela Lansbury alias La signora in giallo. Storybrooke è il luogo scelto dalla maledizione lanciata dalla Regina Cattiva di Biancaneve in C'era una volta in modo da poter avere il proprio lieto fine mentre i personaggi delle favole vivono tutti sotto mentite spoglie, senza ricordare la loro vera identità. Nella realtà è il villaggio di Steveston, in Columbia Britannica, vicino a Vancouver.

A proposito di crimine, neve e freddo c'è Fargo e le cittadine della serie antologica di Noah Hawley tratta dall'omonimo film dei fratelli Coen: Bemidji, Duluth, Luverne, Saint Cloud e Scandla, tutte in Minnesota, oltre a Kansas City nel Missouri nel corso delle cinque stagioni prodotte.
Cittadine tutte da ridere

Al centro di molte comedy non c'è solo e necessariamente la grande metropoli ma la mediocrità - e per questo, ilarità - della provincia. Lo stato dell'Indiana ospita la Orson della family comedy The Middle e la Pawnee della political comedy Parks and Recreation. E ancora la filiale della fabbrica di carta Dunder Mifflin a Scranton, Pennsylvania nell'adattamento americano di The Office.

Nell'originale ideato ed interpretato da Ricky Gervais è Slough, nella periferia di Londra; sempre nella periferia della capitale inglese si trova la Richmond di Ted Lasso e dell'omonima squadra di calcio della serie Apple TV+. O Tambury, pittoresca e altamente sopra le righe come i suoi abitanti, in After Life, sempre di e con Gervais, su Netflix.
Città animate

Anche le famiglie animate più famose della tv abitano cittadine fittizie oramai però divenute celebri al pari di quelle live action. Stiamo parlando di Springfield, cittadina senza un preciso stato confederato che rappresenta la satira della provincia e della famiglia americana medio-borghese ne I Simpson. Lo stesso vale per la Quahog, Rhode Island de I Griffin e la Stoolbend, Virginia dello spin-off The Cleveland Show, oltre che per la costiera Seymour's Bay, New Jersey di Bob's Burgers, spesso ambientata sulla via principale Ocean Avenue.