Oltre venti tra musicisti, coristi e performer, la direzione artistica e la regia teatrale firmata da Giuliano Peparini e la videoregia di Duccio Forzano. Al centro del palco, in una scaletta illuminata dalle emozioni e dalle stelle di Roma, non può non esserci che Claudio Baglioni, protagonista di Tutti su! Buon compleanno Claudio, ovvero un film-concerto che ha riunito le dodici serate evento andate in scena nel giugno del 2022 alla Terme di Caracalla. Un film-concerto, ma anche un documento pensato, fin dal titolo, per essere "Un'esortazione, uno stimolo per ritrovare noi stessi", come spiega il cantautore, in occasione dell'uscita evento in sala (15, 16, 17 maggio). Ad impreziosire il tutto, la distribuzione spaziale del suono e la tecnologia Dolby Atmos, esaltando i concerti divenuti cinema.
Da Avrai a Via, da Amore bello a Questo piccolo grande amore, se la sala non può più prescindere dall'esperienza, Tutti su! Buon compleanno Claudio è una suggestione capace di "Possedere una lettura arricchita e diversa. Perché la fruizione e l'ascolto sono esaltati dalla ripresa fonica molto più completa", spiega Claudio Baglioni durante la nostra video intervista. "Le riprese visive poi ci portano al centro dei particolari, facendo vedere cose che stavano accadendo contemporaneamente. È un film documento, ma il fatto interessante, sorretto dalle canzoni, non perde il momento dell'emozione e fa capire quanto la musica sia un fatto fisico. Sentire strumenti e voci, è stata un'emozione sensoriale molto importante. Ho voluto mettere insieme tante suggestioni".
Tutti su! Buon Compleanno Claudio: video intervista a Claudio Baglioni
Ma se Tutti su! Buon compleanno Claudio è il punto di partenza, durante la conversazione, abbiamo chiesto a Baglioni, da sempre legato con Roma, quale sia il film che più rappresenta la Città Eterna: "Ci sono molti film del Neorealismo che rappresentano Roma. Sarà che sono contemporaneo a certi racconti, ma Roma mi mette tenerezza e nostalgia quando li vedo nei film in bianco e nero, della commedia all'Italiana. Vedo le città come le ricordo: le città che crescevano e alimentavano le speranze di un intero popolo. Quella condizione l'abbiamo persa perché temiamo il futuro perché non sarà nemmeno più come il presente".
La notte blu dei benzinai
Le composizioni e le strofe di Claudio Baglioni sono molto figurative. Un esempio perfetto è "La notte blu dei benzinai", contenuta in Via, nel lato A dell'album leggendario Strada facendo. Una canzone meravigliosa, una strofa che riesce a suggerire la poetica malinconia intrisa nella canzone. "Quella strofa arriva dai tanti viaggi delle tournée, spostandoci di notte, percorrendo chilometri. Attraversare l'Italia e trovare un benzinaio da solo con cui parlare fugacemente. La sensazione del colore, una scena iconica e pittorica. Come spesso accade nello scrivere: le canzoni non solo solo poesie, ma anche immagini pure", ci racconta il cantautore.
Ma se di emozioni si tratta, ora, ad oltre cinquant'anni dal suo album d'esordio (Claudio Baglioni, 1971), e con centinaia di concerti all'attivo, è più difficile o più facile fare emozionare il pubblico? "È più difficile. Il pubblico è diventato protagonista e meno pubblico... è segno dei nostri tempi: si vuole catturare il sentimento, ma l'emozione è cibo da ingoiare fresco. E se poi ti perdi dietro ad una foto o a un video, si rischia di perdere i sensi e il mistero dell'emozione da vivere in quell'esatto istante".