C'erano una volta i film di Natale, quelli che si contendevano gli incassi in sala nel mese delle feste. Quest'anno, con modalità diverse, arriveranno in tv e in streaming. Ogni anno c'era sempre un cinepanettone, un film d'animazione e poi una commedia più garbata, malinconica. È questo il posizionamento di Tutti per 1 - 1 per tutti, il film di Giovanni Veronesi con Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo che andrà in onda il 25 dicembre in prima assoluta su Sky, alle ore 21.15 (e sarà disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV). È un vero e proprio regalo di Natale di Sky per il suo pubblico, e serve a colmare un vuoto, quello del rito di tanti italiani di andare in sala durante le feste per passare due ore divertenti e spensierate.
Tutti per 1 - 1 per tutti vede i nostri tre beniamini (Sergio Rubini non c'è per altri impegni, ma in qualche modo è presente...), ormai invecchiati, stanchi e acciaccati verso la loro ultima missione, accompagnare una giovane principessa verso il confine e un matrimonio di interesse. Quella dell'eroe crepuscolare è un classico, è capitato a Casanova, a James Bond e anche a Wolverine. Per Veronesi rivedere così i suoi eroi è una cosa naturale, visto che il tempo passa per tutti. "Ho fatto il film con il cast che avevo, avevo questi, con questa età e ho fatto il film così..." scherza, divertito, Giovanni Veronesi nella conferenza stampa di presentazione del film. "Ma fanno molto ridere. Questi supereroi invecchiano con me, me li porterò dietro fino a che non si muore tutti".
Giovanni Veronesi: un gioco per grandi che diverte anche i bambini
"Fare la regia dei Moschettieri mi ha fatto tornare a scuola, mi ha detto che non sono un eterno Peter Pan, queste sono fesserie, piuttosto sono un eterno viaggiatore del tempo, consapevole del fatto che non esiste nessun bambino dentro di me, anzi, c'è un quasi sessantenne che gioca con regole severe a un gioco per grandi che diverte anche i bambini". È quello che ha scritto Giovanni Veronesi nelle note di regia del film. Il suo nuovo film è anche un film per bambini, ed è un modo per lui di tornare bambino. "Non vorrei avere dei ricordi" commenta il regista. "Quando vedo cassette piene di foto mi mettono una tristezza infinita anche se sono belli. I ricordi dell'infanzia vanno più veloci: mi ricordo di me da bambino, e quel bambino è per me un punto di riferimento. Mi sto rileggendo questi libri che mi sembrava di aver letto, ma forse non era vero: Alexandre Dumas, ma anche Frankenstein, I viaggi di Gulliver, Dr. Jekyll e Mister Hyde. C'è molta malinconia, ma sono abituato: da buon cinico quale sono vivo tutto con grande ironia, e non riesco a fare a meno dell'ironia nei momenti malinconici della nostra vita". Tutti per 1 - 1 per tutti è proprio un gioco, come quelli che facevamo da bambini, in cui ci vestivamo da un personaggio e lo interpretavamo. "Lo prendo come un gioco, con regole ben precise" riflette il regista. "Io ero uno di quelli che se giocava ai cowboy e lo ammazzavano rimaneva morto stecchito fino alla fine".
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Giovanni Veronesi: raccontare attraverso gli occhi dei bambini una storia che non possono vivere adesso
E, a proposito di bambini, è interessante la cornice che Veronesi ha creato intorno alla storia dei moschettieri. Il film inizia in una scuola, ai nostri giorni, dove ci sono dei bambini che assistono, con le mascherine e distanziati, a una lezione in palestra prima delle vacanze. "Io i bambini li metterei in tutte le storie, raccontare il mondo dei bambini vuol dire rivivere i miei ricordi da piccolo" svela Giovanni Veronesi. "C'è tanto di me. credo che aspettassi da tanto tempo di fare un film come questo. I moschettieri sono supereroi, metterli insieme ai bambini mi sembrava una formula giusta". L'idea di mettere le mascherine sanitarie ai bambini è venuta sul set, quasi per caso. "Il film non era ambientato necessariamente in questo periodo" ci rivela il regista. "Quando ho visto arrivare i bambini con le mascherine e si sono messi seduti nella palestra, ho pensato che questa immagine solo una volta nella vita la potevo avere. Era una bellissima immagine: gli occhi dei bambini erano quello che volevo raccontare io. La mascherina copriva il volto e lasciava liberi solo quegli occhioni giganteschi. Era un segno del destino: raccontare attraverso gli occhi dei bambini una storia che li potesse portar da un'altra parte. Dove possono vivere quello che non possono vivere adesso".
Pierfrancesco Favino: la fantasia del mondo di Veronesi è lenitiva
E non è stato solo Giovanni Veronesi a tornare bambino. È stato così anche per i suoi attori protagonisti. "Sono stato felicissimo di tornare nei panni di questo personaggio" ci racconta Pierfrancesco Favino. "È sempre più raro che ti venga data l'occasione non di diventare il bambino che sei stato, ma di essere il bambino che sei adesso. La fantasia di questo mondo che ha inventato Giovanni è molto lenitiva". Proprio il fatto che la storia sia un volo nell'immaginazione di un bambino ci ricorda quanto sia importante la fantasia, e quindi quanto sia importante il cinema, ancor più in un momento come questo. "Per me la fantasia in questo momento è fondamentale, ne abbiamo tutti quanti bisogno, per questo sono contento che questo film si veda ora" riflette l'attore. "La libertà mi piacerebbe non fosse legata a questo, che fosse una cosa che potremmo esprimere sempre, senza essere legati alle condizioni che stiamo vivendo oggi. Ho la fortuna di vivere in un'epoca in cui la libertà dovrebbe essere garantita, ma vorrei poterla esercitare di più".
Valerio Mastandrea: Avere degli ideali non è per niente male
"La fantasia è una delle cose per cui molti di noi fanno questo mestiere" fa eco Valerio Mastandrea. "La libertà come concetto è molto più importante. Che un film abbia questi ingredienti dentro e li tratti in maniera ironica, o meno ironica, è una bella cosa". "Ma è anche pieno di altri temi" aggiunge l'attore. "Uno di questi è quello di abbandonare il ruolo per inseguire un ideale. Oggi ideologia è considerata una parolaccia. Ma avere degli ideali non è per niente male, soprattutto se questo ti permette di fare delle scelte rivolte agli altri. In questo momento ci dividiamo in due parti: quelli che pensano solo a se stessi e quelli che pensano anche agli altri". "C'è una frase nel film che recita: lo sai che la fantasia mi consola" aggiunge Rocco Papaleo. "In quella frase di un bambino ho capito il senso della fantasia. Che può essere emotivo. E proprio nella fantasia a volte trovo la mia libertà".
Nicola Maccanico: il cinema non deve subire questa situazione, ma approfittarne
Come vi abbiamo detto, arriva in tv un film che era nato e pensato per la sala. Se fosse stato un Natale normale lo avremmo visto lì, prima dei passaggi televisivi. "Sono molto addolorato che il film non esca in sala" commenta Veronesi. "È un film molto ricco, con scene di duello, lo abbiamo visto nella sala grande del mixer: abbiamo visto un film dove forse non lo vedremo più". D'altra parte il momento è questo, ma è anche un segno dei tempi che stanno cambiando e per i film, per fortuna, ci sono anche altre possibilità di fruizione. "Sky crede che il cinema sia un'arte fondamentale e un grande mezzo di intrattenimento" riflette Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming Sky Italia e CEO Vision Distribution. "Noi mettiamo in connessione il cinema con il pubblico. L'approccio che il cinema sia fermo in un luogo e la gente deve andare in quel luogo è una delle possibilità. Ma ci sono certe occasioni, e questa è una di queste, in cui è il cinema che deve andare dove va il pubblico". "Non a caso Tutti per 1 - 1 per tutti è uno Sky Original e inaugura una serie di film originali che porteremo avanti nel 2021" aggiunge. "L'idea è costruire dei film che possano avere modelli di fruizione diverse. Quindi c'è libertà editoriale, ma anche libertà di posizionamento: film che possano andare in sala, con Vision o senza, e in piattaforma. Il cinema non deve subire questa cosa, ma deve approfittarne. Nel caso Giovanni volesse fare un terzo film ne ragioneremo insieme".
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Le donne: Margherita Buy, Giulia Michelini, Anna Ferzetti
In quello che è un film molto maschile, in cui Veronesi porta con sé il suo "Rat Pack" di attori e amici, c'è in realtà molto spazio per le donne. Margherita Buy è la Regina Anna d'Austria "Ho una parte molto seria, molto più seria che nell'altro episodio. Se ci fosse una terza puntata, vorrei fare una che è completamente andata" commenta. E, aggiungiamo noi, sarebbe spassosa. Anna Ferzetti è Enrichetta d'Inghilterra. "Anche io sono quella seria, ho un obiettivo ben preciso, quello di far sposare mia figlia: sono la regina. Giovanni mi ha cambiato fisicamente, a partire dal colore dei capelli". Ma chi è cambiata completamente è Giulia Michelini, nei panni di Tomtom, "navigatore" dei tre moschettieri, una ragazza selvaggia e una veggente. "È stato una prova nuova, ho tentato di costruire qualcosa strada facendo" commenta. "Mi ha messo alla prova fisicamente: ero scalza tutto il film. Mi sono confrontata con alcuni limiti: in questo ruolo era labile il confine tra essere sopra le righe e non esserlo". C'è un altro personaggio femminile, la Principessa Ginevra (Sara Ciocca) che è al centro di un amore impossibile con un altro bambino, Buffon (Federico Ielapi). E allora non poteva non esserci la canzone d'amore più bella. "Credo che La cura sia la canzone d'amore d'antonomasia degli ultimi venti, quarant'anni" commenta Veronesi. "In una storia di amori impossibili mi sembrava perfetta: la carica dei moschettieri con quella canzone me l'ero immaginata sapevo che Franco Battiato non aveva mai dato La cura per nessun film. Evidentemente gli è piaciuto questo uso".