Dopo uno scoppiettante finale di stagione che ha lasciato i fan col fiato sospeso grazie a un sorprendente climax, la seconda stagione di Tulsa King prova a sciogliere i nodi irrisolti e pone le basi per proseguire il racconto delle gesta di Dwight Manfredi. Mafioso spietato, ma dal carisma inossidabile e dallo humor spiccato, il personaggio di Sylvester Stallone ha rilanciato la carriera del divo 76enne scegliendo la via del piccolo schermo. I nuovi episodi di Tulsa King, dieci in tutto, approdano su Paramount+ a partire dal 15 settembre e proseguiranno, uno a settimana, fino al gran finale del 17 novembre.
Dopo aver esplorato i conflitti di potere tra famiglie di rancheri nel neowestern Yellowstone, Taylor Sheridan ha scelto di raccontare la colonizzazione del cuore degli Stati Uniti da parte della mafia italoamericana. La seconda stagione di Tulsa King si apre mostrando come, dopo l'iniziale sconcerto per le differenze socioeconomiche con la sua New York, Dwight Manfredi abbia fatto fruttare le sue abilità inaugurando nuove fruttuose attività più o meno lecite. Alla linea narrativa dedicata agli affari del Generale si affianca quella più personale, che racconta la sua relazione con la figlia Tina (Tatiana Zappardino) o con l'Agente dell'ATF Stacy Beale (Andrea Savage), e quella incentrata sui nemici del mafioso che, in questa nuova stagione, aumenteranno in numero e probabilmente anche in cattiveria.
Dove eravamo rimasti
L'inaugurazione del Bred-2-Buck Cabaret & Casino si è conclusa con l'arresto di Dwight Manfredi, denunciato da Stacy per il generoso omaggio depositato sul suo conto corrente. Ed è proprio da lì che riparte la nuova stagione, con Dwight in fermo che però, consapevole che non resterà in carcere a lungo, già pensa a come ampliare e differenziare il suo giro d'affari. E questo sarà il leit motiv dei primi episodi, che faticano a riallacciarsi a una prima stagione brillante, ben strutturata e capace di dispensare anche qualche colpo di scena mozzafiato. L'incipit della stagione 2 è lento e un tantino macchinoso, visti i tentativi di Dwight e dei suoi soci di intraprendere nuove attività che li vede impegnati in incontri con nuovi possibili collaboratori, ma anche coi nemici che si affacciano all'orizzonte.
Poche le scene davvero significative in questa fase preparatoria che sembra fungere da riempitivo in attesa che qualcosa di grosso accada. Se la scelta di mostrare come si mette in piedi un'attività criminale, svelando i retroscena dell'"industria" mafiosa, all'inizio può essere intrigante, a lungo andare suscita nello spettatore la voglia di veder raccontare anche altro. I vivaci scambi di battute tra Stallone e i suoi soci Bodhi (Martin Starr), l'occhialuto esperto di marijuana, Tyson (Jay Will), l'autista afroamericano amante del rap, e Mitch (Garrett Hedlund), che guadagna spazio sia negli affari di Dwight sia come cantante visto che le sue esibizioni serali al Bred-2-Buck diventano una costante, vengono controbilanciati dai loschi incontri tra i nemici di Manfredi in una partita a scacchi in cui nessuno - per adesso - sembra voler fare la prima mossa.
Molti nemici molto onore?
La fase "preparatoria" di Tulsa King 2 è legata all'ingresso di due nuovi personaggi che, secondo quanto lasciato intendere finora, dovrebbero riservare non poche sorprese. Due cattivi a tutto tondo, che osteggeranno Dwight Manfredi in ogni modo possibile. Il primo a fare la sua comparsa è Carl Thresher, imprenditore locale che ha il monopolio dello spaccio di marijuana. Volto impassibile, sguardo di ghiaccio, a interpretarlo è Neal McDonough, attore noto per la partecipazione a Minority Report, Captain America - Il primo vendicatore, Arrow e alla stessa Yellowstone. Un'altra star dell'MCU, il popolare Frank Grillo, compare invece nel ruolo del boss di Kansas City Bill Bevilacqua, aggressivo e pericoloso. Né Thresher né Bevilacqua vogliono spartire la torta con Dwight Manfredi e ce lo fanno capire nei primissimi episodi. Resta da scoprire quali strategie attueranno per disfarsi del pericoloso rivale, ma pare che siano in arrivo nuovi spargimenti di sangue.
Con l'incipit di Tulsa King 2 strutturato in gran parte come un dramma procedurale, con Dwight Manfredi impegnato a difendersi da solo per scagionarsi dalle accuse di corruzione nei confronti di un pubblico ufficiale, non dobbiamo dimenticarci la mafia, quella vera, che ha inviato l'ex boss a Tulsa proprio per toglierselo dai piedi. Sbarazzatosi del padre, Chickie, il nuovo capo della famiglia Invernizzi, prepara la sua vendetta dopo essere stato minacciato da Dwight nel finale della prima stagione. All'orizzonte si profila un'alleanza tra la mafia newyorkese con i nuovi nemici che potrebbe dar vita a uno scontro senza precedenti.
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Un mafioso dal cuore tenero
Una novità fondamentale della seconda stagione è il trasferimento a Tulsa della figlia di Dwight. Dopo essersi riconciliata col padre, Tina, in crisi col marito, decide di stabilirsi coi nipoti vicino al ritrovato genitore. Il che potrebbe trasformarla nel punto debole di Dwight. Già nella prima stagione il personaggio e la sua famiglia erano divenuti bersaglio dei nemici del boss, con conseguenze drammatiche. E parlando di famiglia, a movimentare la situazione arriva a Tulsa anche la sorella minore di Dwight, l'esuberante Joanne, interpretata da Annabella Sciorra. Ancora non è chiara la sua funzione sul piano narrativo, ma visto il curriculum della Sciorra ci auguriamo che il suo personaggio vada oltre un semplice riempitivo.
E veniamo alla situazione sentimentale di Dwight. Speriamo di sbagliarci, ma la chimica con Stacey sembra essersi spenta. Dopo il suo arresto, la loro relazione, già in partenza problematica, sembra destinata a esaurirsi mentre si intensifica il corteggiamento, con tanto di scambi di battute galanti, tra Dwight e la bella ranchera Margaret, interpretata da Dana Delany. Sarà lei la nuova conquista del fascino assassino del mafioso di Stallone? Questo lo scopriremo più avanti. Nel frattempo ci auguriamo che, dopo una prima fase preparatoria, la serie decolli grazie alla rinnovata collaborazione tra Stallone, co-sceneggiatore di due episodi, e Terence Winter, che fa ritorno nel team creativo dopo l'allontanamento dovuto alle frizioni con Taylor Sheridan.
Conclusioni
Una seconda stagione partita in sordina getta le basi per un potenziale scontro esplosivo tra il Dwight Manfredi di Sylvester Stallone e i suoi nuovi nemici, interpretati da Frank Grillo e Neal McDonough. Incerta anche la situazione sentimentale: la relazione con Stacey che ha animato la prima stagione sembra giunta al capolinea, mentre Annabella Sciorra fa il suo ingresso nei panni della sorella di Dwight per movimentare un incipit di stagione che offre più dialoghi che azione.
Perché ci piace
- Sylvester Stallone ha carisma da vendere e qui dà il meglio di sé.
- L'alternanza di humor, dramma e azione funziona alla perfezione.
- I titoli di testa sono spettacolari.
Cosa non va
- Con l'attenzione tutta concentrata sul protagonista, molti personaggi secondari non sono approfonditi.