Tulsa King, Sylvester Stallone: “Voglio girare il nuovo Rocky in Messico"

Intervista a Sylvester Stallone, protagonista della serie Tulsa King, in cui è il boss criminale Dwight "il generale" Manfredi. Su Paramount+.

Tulsa King, Sylvester Stallone: “Voglio girare il nuovo Rocky in Messico'

Tutta la carriera di Sylvester Stallone è fatta di sfide: per l'attore, regista, sceneggiatore, produttore e ora anche pittore, il ring è uno stato mentale. L'ultima impresa si chiama Tulsa King: la serie è la prima da protagonista per l'interprete di Rocky Balboa e Rambo.

Su Paramount+ dal 25 dicembre, Tulsa King, creata da Taylor Sheridan, uno che di ruvidezza se ne intende (per il cinema ha scritto Sicario e Hell or High Water, per la televisione Yellowstone, 1883 e 1923), è la storia di Dwight "il generale" Manfredi, criminale appena uscito di prigione, dove ha scontato una sentenza di 25 anni di reclusione. Come "premio" viene mandato dal suo boss a Tulsa, in Oklahoma, dove si reinventa, diventando il re della zona. Il re di Tulsa, appunto. Chi ha pensato di liberarsi di lui spedendolo il più lontano possibile da New York ha fatto male i conti.

Per presentare la serie, composta da 7 episodi e già confermata per una seconda stagione, Sylvester Stallone è venuto a Roma, dove, negli studi di Cinecittà, ha battezzato l'arrivo della piattaforma di streaming Paramount+ in Italia. Abbiamo avuto l'onore di incontrarlo e, oltre a parlarci della sua passione per la pittura e i vecchi film, ci ha detto due cose importanti per tutti i fan di Balboa: le tartarughe stanno bene e ha una buona idea per un nuovo film di Rocky.

Tulsa King: intervista a Sylvester Stallone

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Sylvester Stallone su come prendere a pugni la vita

Tulsa King Sylvester Stallone
Tulsa King; un primo piano di Sylvester Stallone

Nel 2019, durante la masterclass al Festival di Cannes, ha detto che Rocky è così amato perché il mondo è pieno di Rocky, sia uomini che donne. Veniamo da tre anni in cui la vita ci ha colpito così duramente, come possiamo continuare ad avere speranza? Ha detto che bisogna sempre averla, ma come si fa?

Il fatto è che bisogna capire quanto sia dura per tutti e dire: ok, mi arrendo a questi demoni? È una battaglia continua. È quasi come allenarsi per combattere. L'idea di una vita perfetta, di essere felici per sempre, non è reale. Non succederà. Quindi bisogna essere consapevoli che si deve essere pronti e preparati a dire: no! Via, via, via dalla mia testa! Se non lo fai e cominci a credere a questi pensieri negativi, ti porteranno verso cattive compagnie, brutti posti e condizioneranno il tuo lavoro, il tuo matrimonio, tutto. Sta a te essere molto determinato con te stesso.

Sylvester Stallone ha un'idea per un nuovo film di Rocky

Quel giorno ha detto anche che le due tartarughe di Rocky sono ancora vive e le ha a casa. Come stanno?

Le tartarughe! Cuff e Link (Tarta e Ruga) sono tartarughe dalle orecchie rosse, vivono fino a 85 anni. Puzzano! Puzzano parecchio, mi spiace! Le ho prese perché vedevo Rocky come una tartaruga. È una metafora abbastanza esplicita, ma è il motivo per cui le ho prese.

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Tulsa King Sylvester Stallone Fluo
Tulsa King: Sylvester Stallone in una scena

Ha detto anche di avere una nuova idea per Rocky: magari una storia in Messico. Ha dichiarato che scatenerà una guerra per i diritti della saga, ma la cosa del Messico la pensa ancora? Che fa lì Rocky?

Sì, ho un'ottima idea. Comincia a Philadelphia. Lui vede che il suo quartiere sta andando a pezzi e quindi ha bisogno di qualcosa per tenere la mente occupata. Ha perso sua moglie e non l'ha ancora superato. Si è dedicato al posto che ama di più, ma ora è pieno di droga. Quella zona è la più pericolosa della East Cost. È terribile. Quindi comincia a frequentare diversi ragazzini e conosce un clandestino messicano, che sta scappando da una situazione pessima. Cominciano a creare un rapporto e Rocky va in Messico con lui. E lì comincia il bello. Ci sono gang, c'è di tutto. Combatte una battaglia diversa. Si sta battendo per l'anima di questo ragazzino.

Sylvester Stallone, la pittura e Tulsa King

Tulsa King Sylvester Stallone Jay Will
Tulsa King: Sylvester Stallone e Jay Will in una scena

È anche un pittore: pensa che la pittura sia una passione che potrebbe condividere con il suo personaggio, Il Generale?

La pittura è davvero terapeutica. I primi quadri che dipingi sono molto stupidi, non importa chi tu sia. I primi 20 quadri di Picasso probabilmente erano orribili. Ma poi trovi il tuo ritmo. È come con i muscoli: qualsiasi pittore ti direbbe la stessa cosa. Se non dipingono per un anno, le prime cose che fanno sono pessime. Dopo un po' si ritrova il ritmo. Quindi sì: ci sono buone possibilità che piacerebbe anche a lui. Anche se probabilmente userebbe un coltello per dipingere!

Sylvester Stallone è un cinefilo

È anche un cinefilo: ha detto che guarda e riguarda i film. Qual è il suo B-movie preferito?

B-movie? Wow! Amo Il fantasma del palcoscenico. Con il protagonista che parla in modo strano. Paul Williams ha scritto la musica, l'ha diretto Brian De Palma. Non l'ha visto nessuno tranne me, perché lavoravo come maschera. L'avrò visto 800 volte! È abbastanza tremendo. Ma mi piaceva molto la musica.