C'è un nuovo boss in città. Iniziamo così la nostra chiacchierata virtuale con Neal McDonough, tra le new entry della seconda stagione di Tulsa King, la prima serie co-ideata ed interpretata da Sylvester Stallone, in onda ogni domenica con un nuovo episodio su Paramount+. All'attore, veterano della tv e del cinema, piace la definizione per Cal Thresher, il suo personaggio che insieme al Bill Bevilacqua di Frank Grillo arriva a rompere le uova nel paniere degli affari loschi del protagonista.
"Penso sia un buon modo di riassumere il personaggio. Nella serie Dwight Manfredi traffica nell'industria della marijuana, come sappiamo, ma ora nella stagione 2 si spinge un po' troppo oltre, incontrando alcuni personaggi nefasti tra cui il mio (ride). Non si piacciono dichiaratamente fin dall'inizio e questo crea fantastiche situazioni di tensione lungo tutta la stagione. Poter interpretare l'antagonista di Sylvester Stallone è uno dei punti più alti della mia carriera perché lui è semplicemente fantastico. Si fa il mazzo, è sempre preparato, ha la famiglia sempre intorno si prende cura degli altri sul set. Un attore molto protettivo è stato incredibile e non me lo aspettavo".
Lavorare con Sylvester Stallone
Neal McDonough è proprio entusiasta dell'opportunità di dividere il set con una leggenda del cinema come Stallone. "Danzare con Sly, un uomo alla fine dei settant'anni che si tiene in forma ogni giorno, che aiuta nelle sceneggiature, che non è mai in ritardo, ed è sempre l'ultimo ad andarsene. Il tipo di collega che vorresti per l'intera stagione di una serie. Sono stato parte di molti show in cui questo non succedeva. Quindi bisognava fare il proprio lavoro e tornare a casa dalla famiglia. Ma quando vai a lavoro sapendo che avrai a che fare con qualcuno che lo ama quanto te, è tutta un'altra storia".
Continua poi: "Prendo molto seriamente questo mestiere. Amo recitare. Mi piace stare di fronte alla telecamera e diventare qualcun altro. Perché nella vita reale sono piuttosto timido, anche se non ci crederete, e sono piuttosto un lupo solitario come mi chiama mia moglie. Sono più un tipo casalingo. Preferisco stare a casa coi bambini o praticare qualche sport. Non mi piace mostrarmi in pubblico. Posso trasformarmi quindi quando recito e diventare qualcuno di diverso, scoprire nuove parti di me stesso. Quando si ha l'opportunità di farlo con qualcuno che la vive allo stesso modo scatta una chimica istantanea. Quindi c'è un nuovo sceriffo in città (ride) ma quello sceriffo va contro El Diablo quindi è stata dura ma bellissima".
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Non è semplice arrivare al secondo ciclo di episodi di una sere già collaudata, tanto più se sia dietro che davanti la macchina da presa ci sono collaboratori del personaggio del protagonista. Cal Thresher arriva pronto a distruggere l'impero del crimine: "C'è una certa sicurezza sciocca che ho quando mi affidano un villain che arriva e si mette contro una famiglia. È iniziata con Desperate Housewives, poi c'è stato Justified e ancora Yellowstone. Tutti simili in questo senso. Ognuno con la propria missione e non gli interessava di nessun altro. Sarebbero passati sopra a chiunque pur di ottenere ciò che volevano. Quello era l'obiettivo anche se hanno fatto quasi tutti cilecca (ride), che sia contro Kevin Costner, contro le casalinghe disperate, o contro Timothy Olyphant".
Ancora una volta l'entusiasmo palese durante l'intervista: "Ora invece sono contro Sylvester Stallone! Finora ho avuto una carriera fantastica piena di questi antagonisti deliziosi che sono così lontani da me e mi permettono di immergermi in sensazioni e psicologie diverse. Qualcosa che non faresti nella vita reale altrimenti dovresti andare in psicoterapia. Come attori invece possiamo approfondire ed affrontare questi pensieri e metterli sulla tavolozza. Amo farlo. Il mio posto felice, oltre che stare con moglie e figli, è davanti la telecamera. Mi piace essere il lupo solitario che arriva innervosendo chiunque appena mi vede. Posso percepire quella tensione e sento una sensazione alla bocca dello stomaco. So che entrerò in scena per distruggere chiunque, che è l'obiettivo del mio personaggio".
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Tra vecchi villain e reunion 'disperate'
Dave Williams. Robert Quarles. Malcolm Beck. Tutti questi villain avranno preparato McDonough al ruolo di Thresher. Ne è convinto l'attore, che è stato anche Damien Darhk nell'Arroverse e Dum Dum Dugan nell'MCU: "Divertente che tu lo chieda perché l'ho detto proprio poco tempo fa. I tanti cattivi che ho interpretato sono stati soprattutto in tv ed è come quando sei un pugile e colpisci il sacco ma poi ti fanno salire sul ring del grande scontro. Ecco come mi sentivo sul set di Tulsa King perché sarei andato contro uno degli attori più grandi di sempre. Quello che fa nella serie è incredibile, perché non ha mai interpretato questo tipo di personaggio, non era nella serie di Scorsese o di altri, questo è Stallone che finalmente interpreta l'italoamericano che è stato crescendo nel Bronx".
Tulsa King è anche foriera di una reunion di Desperate Housewives (che quest'anno compie vent'anni) tra lui e Dana Delany. Nella dramedy ABC quest'ultima era Katherine Mayfair, arrivata nella quarta stagione portandosi dietro un segreto scomodo, mentre nella serie Paramount+ interpreta Margaret Devereaux, proprietaria di un ranch e di un maneggio che dà del filo da torcere agli uomini dello show. Com'è stato ritrovarla dopo tutti questi anni?
Dice l'attore: "Io la uso per avere informazioni su Dwight ma lei lo capisce subito e finiamo per affrontarci su Manfredi. È un'attrice molto capace e intelligente. Il personaggio è molto simile a lei in questo. Non si fa fregare da nessuno, è schietta e diretta. 'Questa sono io. Sono una donna ma tranquillo posso darti comunque un pugno in faccia'. Davvero un gran personaggio. Una delle più brillanti con cui abbia lavorato. Quello che porta sul set a modo proprio, è molto silenziosa. Poi davanti alla telecamera 'Boom!' Io sono molto simile in questo. Sto sulle mie poi quando si inizia a girare mi immergo nel personaggio. Dana è come me, e anche Sly quindi abbiamo trascorso la stagione ad osservarci e studiarci. Un bel passo a tre".
Essere elastici e aperti al cambiamento
Il personaggio di Neal dice nel serial: 'Un uomo deve rimanere flessibile, altrimenti si preclude delle possibilità'. Chissà se è un buon consiglio, specialmente oggi col mondo che cambia continuamente? L'attore distingue vita professionale e privata: "Penso che nel mondo del lavoro tu debba farlo. Almeno per quanto riguarda il mestiere di attore. L'unico lavoro che abbia mai fatto. Devi essere flessibile su alcune cose e non essere inquadrato, ad esempio pensare 'Oggi vado sul set e queste sono le idee e questo è ciò che farò oggi'. Così non fai gioco di squadra. Non stai ascoltando le indicazioni del regista, non stai capendo i bisogni degli altri interpreti".
Diverso il discorso nel quotidiano fuori dal set: "Ci sono troppe variabili quindi devi stare al gioco, devi adattarti, mentre nella vita non sono sicuro sia del tutto vero. Per me vengono prima Dio e la famiglia e poi me stesso. Puoi dirmi qualunque cosa e io non mi arrabbierò ma se dici qualcosa contro la mia famiglia o i miei amici sarò il primo a farsi avanti ed evitare che succeda qualcosa di brutto. Sono fatto così come padre, fratello e amico: l'Old American Way of Life. Sono sempre stato così e anche mio padre lo era quand'è arrivato dall'Irlanda e lo è tuttora. Prima la famiglia, prima Dio, tutte le cose importanti per cui vivere senza renderle a proposito di te stesso".
Chiude ritornando a Cal: "Penso che il mio personaggio, per quanto strano possa sembrare visto il suo 'mestiere' e alcune cose che fa siano spregevoli, abbia un codice: 'Questa è la linea da non superare' altrimenti avremo un problema e non posso promettere ciò che accadrà. Mi piace interpretare questo tipo di personaggi. L'ultimo film che ho fatto intitolato 'L'ultimo rodeo' ha lo stesso tipo di pensiero dietro. È un bravo ragazzo ma se fai qualcosa a sua moglie, figlia, nipote quello che fa per proteggere la propria famiglia è ciò a cui dovremmo tutti aspirare. Quando l'ho scritto è stato fantastico, ne vado molto fiero".