Tre uomini e una gamba: 5 cose che (forse) non sapete sul cult di Aldo, Giovanni e Giacomo

Tre uomini e una gamba: cinque curiosità sull'amato viaggio on the road che consacrò il grande trio comico.

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Anche il nostro falegname l'avrebbe fatta meglio

Potremmo non farcela. Troppi ricordi. E invece ci faremo guidare dalla nostalgia, ascolteremo Luci a San Siro a tutto volume, mangeremo cadreghe, piangeremo per Ringhio e faremo lo sforzo di ripercorrere quel meraviglioso viaggio Milano-Gallipoli che nel 1997 congestionò le sale di tutta Italia. Tre uomini e una gamba è più di un film, ma l'inizio di qualcosa. È il cinema italiano che abbraccia con affetto un trio cresciuto tra palchi e tv, e ne riconosce il tatto raro.

In quel 1997 Aldo, Giovanni e Giacomo spalcano le porte del cinema forti della loro comicità garbata, del loro affiatamento raro, del loro ridere in faccia all'accontentarsi. Perché è soprattutto di questo che parla Tre uomini e una gamba, film ancora acerbo e ingenuo, ma talmente genuino da sembrare un vecchio amico di cui ti puoi sempre fidare. Cult assoluto del cinema italiano, il film di Massimo Venier è diventato parte integrante del nostro immaginario collettivo. Non c'è una sequenza di Tre uomini e una gamba che non sia diventata un meme. Non c'è battuta che non sia entrata nel nostro vocabolario. Abbiamo imparato a sfuggire alle situazioni più difficili grazie ad Ajeje Brazorf, a curare una colica renale, a perdere contro il Marocco con onore, a organizzare un meraviglioso addio al celibato on the road.

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La mitica partita sulla spiaggia

Insomma, c'è qualcosa di Tre uomini e una gamba che ancora non sappiamo a memoria? Forse sì. Forse è il numero di telefono del falegname capace di scolpire meravigliose opere d'arte. O queste dieci cose che (forse) non sapete.

Odio l'estate, la recensione: tre uomini e una rinascita

1. Tre uomini nel Lazio

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Una scena di Tre uomini e una gamba

I grandi amici non mentono mai, ma Aldo, Giovanni e Giacomo hanno saputo elegantemente prenderci in giro. Sì, perché nonostante il film sia spacciato come un viaggio partito da Milano e finito a Gallipoli, ambientato lungo tutta l'Italia, Tre uomini e una gamba è stato girato quasi interamente nel Lazio. All'inizio del film la città che vediamo è spacciata per il capoluogo lombardo, ma si tratta di Roma. Lo stesso vale per altre scene, come quella del bagno nel lago o l'arrivo in Puglia nel finale, girate tra Viterbo e altre zone laziali. Insomma, un on the road non molto on the road.

2. Un titolo non casuale

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Anche il nostro falegname l'avrebbe fatta meglio

Il titolo del film è semplice, immediato, perfetto per una commedia. E, soprattutto, tutt'altro che casuale. Tre uomini e una gamba cita in modo molto raffinato il romanzo Tre uomini in barca (per non parlar del cane), scritto da Jerome K. Jerome nel 1889. La trama ruota attorno a tre amici che risalgono insieme la corrente del fiume Tamigi in barca, tra gag e disavventure di evidente taglio umoristico. Ai tempi il romanzo nacque quasi per sbaglio, perché inizialmente era stato concepito come guida turistica per poi diventare un romanzo vero e proprio. E se pensate che quel cane nel sottotitolo sia casuale, allora siete ingrati nei confronti di Ringhio.

3. Aldo, Giovanni e Giacomo Cinematic Universe

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La prima apparizione di Al, John e Jack

Pur essendo tre film separati e autosufficienti, Tre uomini e una gamba, Così è la vita e Chiedimi se sono felice rappresentano una sorte di ideale trilogia con vari punti in comune e legami. Prima di tutto sono tre film in cui Aldo, Giovanni e Giacomo interpretano tre personaggi che si chiamano come loro, senza quindi vestire i panni di altri protagonisti come succederà in futuro (con risultati, purtroppo, quasi sempre deludenti). Poi c'è la "par condicio sentimentale" applicata da Marina Massironi. L'ex moglie di Giacomo Poretti, infatti, si innamora di Giacomo in Tre uomini e una gamba, di Aldo in Così è la vita e di Giovanni in Chiedimi se sono felice. Senza dimenticare gli ammiccamenti e le autocitazioni inseriti nel film che non solo recupera vecchi sketch teatrali (l'inganno della cadrega, Ajeje Brazorf e la gag del "non posso né scendere, né salire"), ma introduce i personaggi di Al, John e Jack nel prologo e preannuncia il titolo del film successivo quando Giovanni esclama: "Così è la vita!".

4. Citazioni

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L'indimenticabile esultanza di Aldo

Non solo autocitazioni e ammiccamenti, perché Tre uomini e una gamba è stracolmo di riferimenti cinefili di gran classe. Oltre alla già citata parodia iniziale dei gangster movie, il film dimostra tutto il suo amore per il cinema proprio quando Aldo, Giovanni, Giacomo e Marina vanno al cinema a gustare l'intenso Biglietto Amaro, girato dalla mano sapiente del regista Remo Garpelli (cognome fittizio già richiamato da Gaprez, il disprezzato autore della gamba di legno). Si tratta, ovviamente, di un grande omaggio al cinema neorealista, con il suo inconfondibile bianco e nero e il suo amore per storie ordinarie, quotidiane e prese dalla strada (come gli attori assolutamente non professionisti). Altra citazione indimenticabile la mitica (o forse dovremmo dire mitologica) partita di beach soccer in cui i nostri perdono 10 a 3 contro il Marocco (forte fisicamente, va detto). La scena, citata dallo stesso trio anche nel loro recente Odio l'estate, strizza l'occhio a Marrakech express di Gabriele Salvatores. E infine, come dimenticare il richiamo alla rapina in banca di Point break, Punto di rottura? Se nel film di Kathryn Bigelow i criminali agiscono indossando le maschere dei presidenti degli stati uniti, Aldo Giovanni e Giacomo per rubare la gamba si travestono da Cossiga e Scalfaro. Con risultati ovviamente disastrosi.

5. Un successo inaspettato

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L'inganno della cadrega

Nel 1997 nessuno si aspettava il clamoroso successo raccolto da Tre uomini e una gamba. Ci sono vari fattori a dimostrarlo. Prima di tutto il trio non pretese alcun compenso per le riprese, scommettendo di fatto su se stesso. Aldo, Giovanni e Giacomo chiesero "solo" una percentuale sugli incassi. E siccome il film raccolse ben 40 miliardi di lire al botteghino (a fronte di una spesa di 2), i nostri si sono dimostrati coraggiosi, saggi e lungimiranti. La vera sfida fu anche la data scelta per l'uscita, ovvero il 27 dicembre 1997, un periodo delicato in cui il cinepanettone dominava ancora la scena dei cinema italiani. Per questo Tre uomini e una gamba, all'inizio, si affacciò in sala molto timidamente con poco più di 40 copie distribuite in tutta Italia, per poi invadere le sale con una distribuzione molto più capillare. L'amore nei confronti del film fu confermato anche durante la prima tv, andata in onda il 28 marzo del 2000, quando Tre uomini e una gamba raccolse ben 12 milioni di spettatori e uno share del 40%. Da lassù il buon Carlo Croccolo sa bene che Tre uomini e una gamba e così amato da non fare mai e poi mai "figure de mmerda".