Il cinema ha bisogno di nomi capaci di attirare l'attenzione del pubblico, ora più che mai. Quindi approcciamo la recensione di Tramite amicizia con la speranza che il suo autore e interprete Alessandro Siani sia in grado di confermare l'appeal che ha avuto in passato per riportare in sala quella fetta di pubblico che aveva fatto capolino da metà dicembre in avanti e sembra aver smarrito di nuovo la via. Ma quello che abbiamo trovato nel nuovo film è un Siani diverso dalle sue recenti incarnazioni cinematografiche, meno fiabesco e con l'intenzione di legarsi in misura maggiore alla realtà e alle sue tematiche, cercando lì gli spunti per divertire il proprio pubblico. Un'operazione riuscita? Purtroppo solo a tratti, come vi spiegheremo a seguire.
Un amico in affitto
Apre con un monologo amaro il nuovo film di Alessandro Siani, che usa questo espediente per introdurre il film, i suoi temi e l'attività del suo personaggio Lorenzo: un amico a pagamento per tutte le più disparate esigenze, che sia per conforto, compagnia, assistenza per fare shopping o semplicemente per starsene in silenzio. Affidabile, gentile, premuroso e a disposizione di chiunque ne abbia bisogno... anche dei propri familiari in difficoltà con il proprietario della fabbrica di dolciumi in cui lavorano, tale Alberto Dessè che ha deciso di vendere l'azienda mettendo a rischio i centinaia di dipendenti al suo servizio. Se è lo sconforto la causa dell'abbandono dell'imprenditore, il supporto di un amico può servire a risolvere la situazione e Lorenzo è la persona giusta per trovare la chiave per far risollevare Dessè.
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Tramite amicizia e il mondo precario
Siani pone una domanda che fa riflettere nel monologo iniziale a cui abbiamo accennato poco sopra: quanti veri amici abbiamo? Su quante persone possiamo veramente contare in caso di necessità? Dieci? Probabilmente meno. Con molta probabilità, sono meno di quante ne possiamo contare sulle dita di una mano. E questa amara riflessione si rispecchia nelle tematiche attorno a cui ruota il film, a cominciare dalla solitudine. Se infatti il titolo Tramite amicizia è una interessante provocazione che fa riferimento al modo in cui si fanno le cose in Italia, evoluzione per Siani del concetto di raccomandazione del recente passato, è l'isolamento che avvolge sempre più persone oggi a essere centrale nel racconto. In un mondo sempre più interconnesso, finiamo per essere sempre più soli, isolati, incapaci di stringere e mantenere amicizie nel mondo reale.
Una precarietà di rapporti, sentimenti ed emozioni che si riflette in una precarietà sociale, che emerge nelle conseguenze sui lavoratori della crisi di Dessè così come nella divertente sequenza della rapina in una stazione di servizio. Quello del lavoro si conferma quindi un tema caro ad Alessandro Siani, che già aveva collaborato con Gianfranco Pannone per il documentario sugli operai della Whirlpool Via Argine 310, presentato alla Festa di Roma. Se però gli argomenti sono importanti e sentiti per l'autore, nonché preziosi per gli spettatori, non lo è altrettanto il modo in cui vengono trattati e gestiti nell'economia di Tramite amicizia in quanto opera compiuta e strutturata.
Meno fiaba, più confusione
Alessandro Siani si allontana dai toni fiabeschi di alcuni lavori precedenti, per andare in una direzione diversa e più adatta all'importanza dei temi che intende trattare, ma sembra non trovare una struttura e un tono altrettanto solidi: l'andamento di Tramite amicizia diventa così confuso e instabile, precario come il mondo che vuole raccontare. Questo non vuol dire che il film non possa funzionare in quanto commedia, tanto che ci appare probabile che gli estimatori del Siani comico possano ritrovare quella verve che in lui hanno sempre visto, ma come costruzione generale ci è parso un passo indietro rispetto ad altri lavori più coesi del passato. Funziona però molto bene il personaggio di Alberto Dessè di Max Tortora, che dimostra i tempi giusti e una splendida intesa con Alessandro Siani e gli altri membri del cast con cui divide la scena, a cominciare da Matilde Gioli. Peccato per il poco tempo a disposizione di Maria Di Biase, che si dimostra divertente e a fuoco come sempre, pur nelle poche sequenze in cui appare.
Conclusioni
Nel sintetizzare la nostra recensione di Tramite amicizia ribadiamo il rammarico per un film che ci è parso un passo indietro dal punto di vista autoriale per Alessandro Siani, pur consapevoli che gli estimatori del comico partenopeo potranno ritrovare gli spunti comici che hanno amato in passato e divertirsi. In un film meno coeso dal punto di vista della struttura, emerge un Max Tortora in parte e capace di creare la giusta alchimia con gli altri membri del cast.
Perché ci piace
- Gli spunti comici di Alessandro Siani, che si confermano anche nel nuovo lavoro.
- Un Max Tortora a fuoco e capace di creare l’alchimia necessaria con tutti i membri del cast.
- L’importanza dei temi trattati, da quello della solitudine alle problematiche del mondo del lavoro…
Cosa non va
- … che portano l’autore a rinunciare al tono fiabesco perdendo di coesione.
- Non tutte le gag hanno la stessa efficacia.
- Avremmo voluto più spazio per Maria Di Biase.