In occasione dell'anteprima mondiale del nuovo episodio delle avventure di Ethan Hunt, Mission: Impossible III, l'intero cast del film, dal regista J.J. Abrams (già autore del serial Lost) al premio Oscar Philip Seymour Hoffman, cattivo di turno, passando per Laurence Fishburne e Jonathan Rhys-Meyers e le splendide Maggie Q, Keri Russell e Michelle Monaghan. L'unico a mancare è proprio lui, il divo dei divi, Tom Cruise, fresco padre e quindi potenzialmente giustificato. Ma quando la conferenza è già iniziata, il neo papà escordisce con un'entrata di grande effetto ("Scusate l'interruzione") e ruba la scena a tutti, con domande e risposte, come era lecito aspettarsi, sopratutto extra-cinematografiche e sulla compagna di vita e di gossip Katie Holmes.
"La vera missione impossibile è stato venire qui oggi a Roma" dice Tom Cruise, visibilmente affaticato dal viaggio e dal bagno di folla che l'attendeva a Piazza SS. Apostoli "Non volevo allontanarmi da mia figlia e da sua madre, era previsto che facessi un intero tour in giro per il mondo ma io volevo rinunciare, poi kate mi ha detto 'vai e divertiti' ed eccomi qui, ma solo per otto ore e poi sono pronto a tornare da loro".
Ovviamente l'attenzione mediatica, oltre che per la pellicola di Abrams, è proprio per Tom, Kate e la neaonata Suri: "Con i pannolini sono bravissimo, io e Katie siamo un'ottima squadra: lei allatta la bimba, io le faccio fare il ruttino. La nascita della piccola è stata esattamente come la desideravamo, un evento spirituale. Ma è difficile da descrivere. Volevo comunicare a Katie il mio amore e il mio rispetto, e meglie glieli trasmettevo, continuavano a crescere."
Finalmente si parla anche un po' del film, dove pare che Cruise abbia voluto realizzare tutte le scene d'azione e acrobatiche senza il supporto di controfigure e stuntmen. "E' vero, ho fatto tutto io e mi sono anche divertito. Chiaramente si tratta di un impegno notevole, e non mi sare azzardato a farlo se non fossi stato sicuro di cavarmela. Avete visto la scena in cui vengo scagliato contro un'auto? E' stata pensata il giorno prima, come quasi tutte le scene d'azione!".
Naturalmente hanno avuto il loro peso nella spettacolarità delle scene anche gli effetti special, ma J.J. Abrams rivela di non averne voluto abusare: ''La tecnologia digitale è favolosa, ma quando è possibile far recitare fisicamente all'attore la scena senza utilizzare controfigura, il risultato è tutta un'altra cosa." ''E' stato un lavoro molto impegnativo" continua Abrams, ''Quando Tom mi ha chiesto di dirigere il terzo Mission: Impossible, ho accettato senza esitare, ma ho voluto da subito dare maggiore spessore alla figura di Ethan Hunt e alla sua vita. M'interessava anche cosa faceva quando non era in missione, e com'erano i suoi rapporti con la sua ragazza e i suoi amici: credo che questo elemento mancasse nei primi due episodi. Tom è stato d'accordo e così ne è venuto fuori un film molto più incentrato sui personaggi.''