Jane Fonda? Jodie Foster? Mi raccomando, non sbagliate. Chiamatela Jane Foster o, se volete, Mighty Thor, la Potente Thor. È il personaggio, vecchio e allo stesso tempo nuovo, che Natalie Portman interpreta nel nuovo film Thor: Love And Thunder, al cinema dal 6 luglio. Quel gioco sui nomi, che ascoltiamo in alcune scene, è solo un piccolo esempio del tono tutto particolare che ha il film, continuamente in bilico tra dissacrazione del mito, farsa e dramma. Così come il personaggio di Natalie Portman, Jane Foster, è in bilico tra una creatura fragile e malata e la supereroina che diventa dopo aver trovato e domato il famoso martello di Thor. È invece una creatura splendida, luminosa, raggiante, dolce e sicura di sé la Natalie Portman che abbiamo incontrato a Roma, al Gran Melià Hotel Rome al Gianicolo, in occasione della conferenza stampa di lancio del film. Ha quarant'anni, ce lo ha ricordato proprio lei. Eppure, se non fosse per i capelli, sembrerebbe ancora Mathilda, la bambina di Leon. Non ha più quei capelli a caschetto, ma dei capelli lunghi e raccolti in una coda. E un tailleur arancione con una gonna cortissima che la fa sembrare più alta di quello che è. Che ha quarant'anni, come detto, ce lo ha ricordato lei. "Quando giravamo questo film ho festeggiato i miei quarant'anni" ci ha detto. "E trovo rivoluzionario che abbiano voluto dare questo ruolo a una mamma di due bambini, ebrea, alta un metro e sessanta, quarantenne, e farla diventare un supereroe".
I momenti comici si trovano anche nelle sequenze più drammatiche
In Thor: Love and Thunder la Jane Foster di Natalie Portman, l'amore della vita di Thor è malata e raggiunge Asgard (la New Asgard, il posto degli asgardiani sulla Terra) sperando in una cura. Ma trova il martello di Thor e, in simbiosi con lui, diventa a sua volta un'eroina: Mighty Thor, la Potente Thor. La sua è una grande prova: con fascino e bravura passa continuamente da creatura debole a eroina potente. E così è il nuovo Thor di Taika Waititi, un continuo susseguirsi di alto e basso, di colore e ombra, di tragedia e commedia. "Taika ha un senso dell'umorismo che ha sempre rispetto nei confronti degli altri" ci ha spiegato Natalie Portman. "Non si ride mai a spese di qualcuno. È sempre generoso e gentile, ed è così anche nella vita. Ha un modo gentile di ridere. È divertente, ha un senso dell'umorismo bizzarro, a cui si legano sempre delle emozioni". Così ci si chiede quanto sia stato difficile, nel girare questo film, riuscire a non ridere. "Era una sfida non mettersi a ridere, grazie all'umorismo brillante di Taika, di Tessa Thompson e di Chris Hemsworth" conferma l'attrice. "Non riesco a pensare a una scena in particolare. quanto detto vale per la maggior parte delle scene girate. Ma i momenti comici si trovano anche nelle sequenze più drammatiche. Taika voleva sempre sperimentare, continuando a provare e provare ogni scena. Era come girare un film sperimentale, ma con un grosso budget". Ma è più facile far ridere o recitare su un registro drammatico? "Ogni film presenta delle sfide ed è opportunità di grande soddisfazione. Io nella mia carriera ho interpretato più ruoli drammatici che comici. Anche se quest'ultima è stata un'esperienza più breve e l'ho trovata divertente e creativa. Mi piace portare una prospettiva più profonda nei ruoli comici, e portare più spontaneità nei ruoli drammatici". Proprio questa dualità di Jane Foster è una delle peculiarità del film. "È quello che amo più di ogni altra cosa nel personaggio" commenta Natalie Portman. "Trovo difficile rapportarmi con figure che sono dure, toste, e in ogni momento ammiro chi ha questa qualità. Ma non è una cosa che mi appartiene. Lei è più vera, più femminista. È una donna che prova dei dubbi, delle paure, che affronta delle sfide. E al tempo stesso è potente, dura tosta".
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Le donne eroiche dovrebbero essere la norma
L'evoluzione di Jane Foster, dal primo Thor del 2011 a Thor: Love And Thunder, è un segno dei tempi. Una donna che è un'importante astrofisica era già un personaggio importante. Ma ora Jane impugna il martello di Thor, è lei l'eroina, in un momento in cui le donne forti al cinema sono sempre di più. "È molto importante" riflette Natalie Portman. "Adesso sono di più le supereroine, ma non basta ancora. Si sarebbe portati a dire che queste figure come donne eroiche abbiano dell'incredibile. Invece non dovremo sorprenderci, dovrebbe essere la norma. Nel film c'è anche il personaggio di Tessa Thompson, siamo una squadra al femminile". "È importante anche per i bambini" continua. "Devono potersi riconoscere in supereroi di qualunque genere, devono poter rapportarsi alla loro personalità. Quando ero bambina c'era un unico personaggio dei supereroi che fosse donna, adesso ce ne sono tante". Anche Natalie Portman è convinta che l'evoluzione di Jane Foster sia stata importante. "È stato un viaggio entusiasmante" ci confessa. "Dieci anni fa interpretate una parte di un'astrofisica in un film ci quelle dimensioni era già stato straordinario, anche se il film non verteva su questo. È stata una svolta, sono ancora troppo poche le ragazze che seguono le discipline STEM, scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. La Marvel ha avviato un programma per sostenere le ragazze che vogliono studiare queste discipline negli Stati. E ora è stata un'idea rivoluzionaria interpretare un personaggio che fosse allo stesso tempo astrofisica e supereroe".
Brandivamo armi finte, era come tornare a cinque anni
Ma come si lavora per entrare in un personaggio come questo? Quello che ci ha raccontato Natalie Portman è molto divertente, e rende l'idea di che cosa sia stato il set di Thor: Love And Thunder. "Ci sono diversi fattori che hanno contribuito alla preparazione" ci ha raccontato. "Ho studiato molto, ho letto, per capire le sfide che dovevano essere affrontate. Quando aonio arrivata sul set ho capito che tutto questo me lo dovevo lasciare alle spalle. dovevamo improvvisare, lasciarci andare". La Portman è un'attrice che ama essere molto concentrata sul set. "Non è che io voglia tenere sempre tutto sotto controllo, mi piace essere preparata. Sono arrivata con un atteggiamento alla Susan Sontag. e mi hanno detto: calma, qua stiamo parlando di alieni. Quando giravamo scene di battaglia brandivamo armi finte e il nostro nemico era invisibile, era l'aria. Era come tornare a quando avevamo cinque anni, e ritrovare la gioia della fantasia".
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Vorrei usare la voce in modo diverso, fare ancora la regista
Ma, come la sua Jane Foster, anche Natalie Portman è pronta per nuove sfide. "Mi piacerebbe tornare alla regia, ho voglia di nuove sfide, voglio continuare a esplorare diverse modalità di espressione" ha raccontato. "Vorrei usare la voce in modo diverso, ad esempio fare la regista. Sto lavorando a una nuova serie tv, Lady in the Lake, su Apple Tv, che sto anche producendo. Per trent'anni sono stata l'acqua in un contenitore, che dà la forma all'acqua. Vorrei essere colei che crea il contenitore". E per dire cosa vorrebbe usare la sua voce Natalie Portman? "Sono molto interessata all'esperienza delle donne, il loro punto di vista" ha risposto l'attrice. "Sono stata molto influenzata dalla voce di alcune scrittrici italiane, come Natalia Ginzburg, Elena Ferrante. Mi interessa la prospettiva rivoluzionaria che hanno, mi interessa anche avere modo di esplorare e portare alla luce l'esperienza delle donne, non solo il loro punto di vista. E scrittrici come queste hanno rappresentato per me un momento di rivelazione".
Taika esplora l'amore in tutte le sue forme
Thor: Love And Thunder, in fondo è una grande storia d'amore. "Taika in questo film ci tiene molto a esplorare l'amore in tutte le sue forme" ci spiega Natalie Portman. "E ritengo che sia la cosa più bella. È l'amore in tutte le sue forme: l'amore romantico, l'amore per i figli, per gli amici, per se stessi, per il proprio lavoro". A proposito dell'amore per i figli, quali sono gli insegnamenti che vorrebbe dare loro? "Tra i principi che vorrei insegnare ci sono l'empatia e la compassione" risponde. "Ma i miei figli sono già naturalmente cosi. E poi insegno loro l'importanza di essere sempre curiosi e di amare ciò che fanno". Salutiamo Natalie Portman con ancora negli occhi la sua Jane Foster, una donna che non ha paura di nulla. Ma di che cosa ha paura Natalie Portman? "Io ho paura di tutto: del Covid, delle armi, delle folle" risponde. "Jane Foster è una donna davvero coraggiosa". E l'augurio, allora, è che che possa rimanere dentro di lei a lungo.