Saranno stati davvero meravigliosi gli anni a cavallo fra i '60 e i '70? È quello che prova a chiedersi The Wonder Years, il reboot in chiave black della celebre sitcom anni '80-'90 che lanciò Fred Savage, tra i produttori della nuova serie, con un nuovo episodio ogni mercoledì su Star di Disney+. Abbiamo incontrato su zoom Saycon Sengbloh, tra i protagonisti del reboot nei panni di Lillian, la madre del protagonista Dean nonché una donna decisamente avanti coi tempi. Abbiamo parlato dell'importanza del passato, della musica e della Storia con la s maiuscola in questa intervista.
L'importanza del passato
La prima frase dello show parla di elezioni presidenziali che creano un divario razziale e una pandemia globale che potrebbe uccidere milioni di persone nel mondo. Ma parliamo del 1968 e non dei giorni nostri. È un'idea brillante parlare del passato per raccontare in realtà il nostro presente, che ne pensi?
Penso che sia importante tenere sempre a mente il passato, la storia è importante e non vogliamo che si ripeta quella negativa, e inoltre quella positiva può diventare un bel ricordo, con un pizzico di nostalgia. La memoria è importante, e avere la possibilità di essere parte di The Wonder Years e raccontare la storia dal punto di vista di questa famiglia a fine anni '60 ci dà la possibilità di fare un paragone con gli anni '20 del 2000.
Tua figlia nello show rimprovera a Lillian ad un certo punto: "Questa è la tua soluzione per tutto. Mangiamo insieme". Quant'è importante trovare un momento per riunirsi con la famiglia e parlare insieme?
Credo sia estremamente importante. Oggigiorno passiamo la maggior parte del nostro tempo su vari device, siano essi uno smartphone o altro, quindi è cruciale trovare un momento per stare insieme e parlare per davvero, connettere gli uni con gli altri. Questa è una cosa che possiamo vedere nello show e non sono solo momenti molto emozionanti, ma anche molto ironici. Parliamo di alcune cose davvero divertenti.
A proposito di questo, Lillian è la prima donna nera del quartiere ad aver imparato a guidare, ad essere andata al college e a parlare apertamente di sesso coi propri figli. È molto innovativo per la fine degli anni '60.
Amo Lillian per questo! È proprio un'innovatrice! Viene da un paesino nell'Alabama e si è spostata poi nella grande città, abbiamo vari episodi "succosi" in cui potremo vedere particolarmente questo suo lato (come il terzo, ndr). Avere l'opportunità di far vedere questo suo lato è una gioia e interpretare questo personaggio mi diverte un sacco.
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Tra musica e storia
Nel primo episodio c'è un importante evento storico come la morte di Martin Luther King. Quanto può essere potente il perdono rispetto alla violenza e alla voglia di vendetta?
Penso che il perdono sia importantissimo ma penso anche la violenza spesso sia il risultato di una tale sofferenza e rabbia che a volte serve proprio un "esplosione" per così dire per smuovere gli animi. Bisogna distruggere per poter ricostruire. Allo stesso tempo ovviamente è importante lavorare insieme pacificamente sulle proprie differenze. È qualcosa che si può vedere moltissimo nella serie, su come i personaggi affrontino gli avvenimenti storici e le vicissitudini quotidiane, come il riparare a un torto, un'amicizia, una relazione, come esprimere se stessi. Elisha Williams, che interpreta il bambino protagonista Dean, sta proprio imparando come affrontare la vita: il primo bacio, la prima cotta, e così via, ma anche la morte del Dr. King. Anche solo l'opportunità di poter esprimere liberamente le proprie emozioni. Magari è qualcosa che oggi non si fa così apertamente in fondo.
È molto interessante come ognuno dei personaggi reagisca a suo modo per la morte di King. La musica è molto importante in The Wonder Years, non solo per il lavoro del marito di Lillian. Se il tuo personaggio fosse una canzone di quegli anni, quale sarebbe secondo te?
Penso che Lillian abbia la musica nella propria anima, nelle proprie ossa. Direi "The hills are alive" da Tutti insieme appassionatamente. Penso che Lillian abbia sempre una canzone nel cuore, magari un brano gospel o uno pop, magari Diana Ross e le Supremes.
Sul set di The Wonder Years
Com'è stato lavorare con Dulé Hill (che interpreta il marito Bill, padre di Dean, ndr). Come avete creato una tale chimica sul set?
Lavorare con Dulé è stato magnifico e anche molto divertente. Lui è in questo ambiente da tanti anni ed è davvero molto professionale. È anche un gran burlone e ha sempre la battuta pronta, e qualcosa di divertente da dire sul set. In molti lo conoscono per Psych o The West Wing, qui è molto interessante vederlo interpretare un padre, come d'altronde io amo fare la mamma.
C'è un episodio o una scena particolarmente emozionante da girare?
Sì, c'è un episodio in cui si può vedere Lillian sul posto di lavoro, e si può vedere cosa vuol dire essere una donna nera nell'America aziendale negli anni '60. Quella è stata una puntata particolarmente importante per me, e molte persone mi hanno contattato dopo la messa in onda negli Usa. Inoltre è stata una grande opportunità di fare l'attrice e recitare scene particolarmente emozionanti. Non vedo l'ora che il pubblico italiano possa vedere questo nuovo The Wonder Years.
A proposito di "nuovo The Wonder Years", qual è stata la tua prima reazione all'annuncio di questo reboot in chiave black?
Ero così emozionata, sapevo sarebbe stato un ruolo che avrei avuto soddisfazione ad interpretare, inoltre non vedevo l'ora di lavorare con Fred Savage, che è uno dei produttori esecutivi (e protagonista della serie originale, ndr). Molti spettatori lo hanno visto crescere ed è una tale gioia vederlo adulto dietro le quinte in questo frangente, insieme a Lee Daniels e allo showrunner Saladin K. Patterson. Sono tutti e tre produttori molto determinati e ciò che probabilmente mi ha incuriosito di più è stata la scelta di una famiglia diversa per raccontare la storia, quindi sono curiosa di sapere cosa ne penseranno gli spettatori italiani.