Siamo arrivati al finale di The White Lotus 3, la serie sull'ipocrisia occidentale creata da Mike White come miniserie e diventata presto antologica per esplorare le altre sedi del resort di lusso in giro per il mondo.
Una terza stagione quasi fotocopia del ciclo inaugurale, mentre è già stato commissionato da HBO un quarto capitolo. Disponibile in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming solo su NOW, andiamo a ripercorrere gli eventi di questo epilogo per arrivare all'identità del morto e del colpevole. Ovviamente, attenzione agli spoiler proseguendo nella lettura.
The White Lotus è un'altra... stupida satira americana

Gli ospiti principali di questa stagione sono stati formati da tre nuclei. Partiamo dai Ratliff, capitanati dal patriarca Timothy (Jason Isaacs), che non sapeva come dire alla moglie Victoria (Parker Posey) e ai figli Saxon (Patrick Schwarzenegger), Piper (Sarah Catherine Hook) e Lochlan (Sam Nivola) che stanno per finire sotto i riflettori di uno scandalo finanziario che li porterà in bancarotta, sfruttando il loro detox tecnologico spegnendo e consegnando gli smartphone alla reception durante la settimana di vacanza in Thailandia.
Dopo aver "indagato" singolarmente con i membri della famiglia e aver capito che nessuno di loro, a parte Lochlan, è disposto a rinunciare alle proprie comodità - nemmeno Piper dopo una notte passata al monastero buddista - decide di compiere un gesto estremo. Un suicidio di massa familiare a loro insaputa attraverso i semi velenosi di un frutto locale che utilizza per preparare dei piña coladas, che solo Lochy non potrà bere perché minorenne. All'ultimo se ne pente e tutti vanno a letto: la mattina dopo il più giovane si sveglia prima degli altri preparandosi un frullato proteico come quelli del fratello maggiore, utilizzando i residui dei semi senza saperlo: rischia di morire, da solo a bordo piscina, ma il padre lo trova una volta sveglio e il ragazzo si salva miracolosamente (ne avevo ingerito poco e vomitato presto). "Credo di aver visto Dio" dirà al genitore, che comunica a tutti sulla barca del ritorno che la loro situazione economica sta per cambiare ma che affronteranno tutto insieme come una famiglia.
Amiche per la morte

Ci sono poi le tre amiche in vacanza dopo essersi perse di vista per anni: Jaclyn (Michelle Monaghan), Kate (Leslie Bibb) e Laurie (Carrie Coon). Alla fine, nonostante le incomprensioni e le disavventure, il trio riesce a trovare un punto in comune nel tempo passato insieme che è ciò che conta di più, e quindi a riconciliarsi prima di tornare a casa. Le tre donne sono coloro che usciranno più consapevoli dopo questo viaggio spirituale dall'altra parte del globo, alla riscoperta delle radici della loro amicizia. Nonostante finiscano nel fuoco incrociato finale (ne riparliamo tra un attimo), ne usciranno indenni.
Un epilogo drammatico

La storia più tragica è quella che riguarda Rick Hatchett (Walton Goggins) e la fidanzata più giovane Chelsea (Aimee Lou Wood). Lui si è confrontato a Bangkok con il proprietario della struttura (Scott Glenn, che ritroviamo da The Leftovers proprio come Carrie Coon) col pretesto del finto regista interpretato da Sam Rockwell per ingraziarsi la moglie dell'uomo, Sritala (Lek Patravadi) ex attrice e cantante locale. Il giorno della partenza degli ospiti la coppia di proprietari ritorna sull'isola per una foto con Jaclyn, data la sua fama come attrice che può essere utile per pubblicizzare il resort, ma il finale è amarissimo.
Rick sembrava aver fatto pace col proprio passato, vedendo un vecchio derelitto al posto dell'assassino di suo padre, pronto a passare il resto della vita con Chelsea. Purtroppo però durante la colazione si imbatte nuovamente nell'uomo, che dice di essersi ricordato di sua madre dopo l'imboscata del giorno prima, e che per Rick è meglio essere vissuto senza un padre. A quel punto Hatchett prende la pistola dal fodero e spara, mettendo in allarme le guardie del corpo e il resto degli ospiti.
Gaitok (Tayme Thapthimthong), l'addetto alla sicurezza che sembrava pronto a lasciare il lavoro in nome della non-violenza buddista e aveva individuato i rapinatori della gioielleria in Valentin (Arnas Fedaravičius) e i suoi amici col visto scaduto senza denunciarli, spara dopo un'iniziale indecisione a Rick. Quest'ultimo stava portando in acqua il corpo della fidanzata, per rimanere insieme per sempre anche nella morte, dopo che lei è rimasta coinvolta nella sparatoria in cui erano decedute le guardie del corpo del direttore. Ecco la risoluzione dell'oramai tradizionale flashforward iniziale: molto rumore per nulla e per depistare volutamente gli spettatori.

Proprio sul letto di morte, aveva scoperto da Sritala che in realtà l'uomo era proprio suo padre e non il suo assassino. Un cerchio che si chiude in modo amaro e che non lascia spazio alla speranza: la rabbia che Harnett covava dentro da troppo tempo gli è stata fatale. Una sorta di monito ai dolori passati che se non metabolizzati e perdonati ci possono fare molto male, e distruggere quel barlume di gioia rimasto per il futuro, togliendocelo. Non solo Gaitok diventa la nuova guardia del corpo di Sritala, ma quest'ambizione lo fa avvicinare definitivamente a Mook (Lalisa Manobal), che si dimostra così superficiale tanto quanto gli ospiti dell'hotel.
La questione Belinda
L'amica che Chelsea ha conosciuto in vacanza, Chloe (Charlotte Le Bon), si era scoperto essere impegnata anche lei con un uomo maturo, alias Greg (Jon Gries), l'ex marito di Tanya (Jennifer Coolidge), che aveva fatto da ponte tra le prime due stagioni e lui aveva fatto uccidere in Sicilia dalla "mafia gay". Il personaggio che ha fatto da raccordo con tutte e tre le stagioni di The White Lotus è stata Belinda (Natasha Rothwell), la spa manager del resort alle Hawaii, che aveva assistito all'amore nascente tra Tanya e Greg ed era rimasta appesa dalla donna che inizialmente dichiarava di voler finanziare una sua spa in proprio.

La donna aveva riconosciuto Greg che ora si fa chiamare con un altro nome, venendo anche a sapere della morte sospetta della donna in Sicilia. A quel punto era arrivata l'offerta dell'uomo - i soldi per finanziare il progetto, "come Tanya avrebbe voluto"; lei, inizialmente restia, accetta infine il consiglio del figlio Zion (Nicholas Duvernay) di proporre all'uomo ben 5 milioni di dollari per comprare il suo silenzio. Greg, contro ogni previsione, accetta aspettandosi che lei rispetti la propria parte dell'accordo. Lei giura che lo farà ma, dopo la sparatoria, vuole partire il più possibile lontano dalla Thailandia.

Un cerchio che si chiude in modo interessante - ma qualcosa ci dice che la faccenda non sia finita qui e possa fare da ponte con la quarta stagione già ordinata - perché ora Belinda si comporta con Pornchai (Dom Hetrakul) - il suo corrispettivo locale a cui si era legata anche sentimentale con l'intenzione di farlo anche professionalmente per aprire una spa insieme - come aveva fatto Tanya con lei. La donna passa in un certo senso dall'altra parte della barricata, pur avendo il 'pretesto' di temere per la propria incolumità e di quella del figlio. "Fammi godere l'essere ricca per cinque minuti" dirà a Zion, sfidando un po' il concetto alla base del karma. Un finale della durata fiume (inutile) di un'ora e mezza per riflettere sulle varie sfaccettature della religione e come queste vengano recepite dai vari protagonisti.