The Walking Dead 9x14, la recensione: nelle vecchie e nuove cicatrici di Michonne

La recensione di The Walking Dead 9x14: dopo un episodio deludente, Scars rimette in careggiata la serie con un flashback sul passato di Michonne.

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The Walking Dead: Norman Reedues nell'episodio Scars

Tiriamo un lungo e profondo sospiro di sollievo. Mentre ci accingiamo a scrivere la recensione di The Walking Dead 9x14, abbiamo ancora negli occhi una piacevole sensazione di déjà vu, come quando vedi qualcosa di familiare, qualcosa in grado di farti capire esattamente perché stai ancora guardando una serie tv dopo nove lunghi anni. Ce ne siamo accorti sin dalle prime battute di Scars, con un'inedita Michonne incinta che cammina a fatica nel fango alla ricerca del suo Rick. In sottofondo scorrono vaghe note country delle tipiche canzoni che hanno contrassegnato la serie nelle prime quattro stagioni.

La nostra indomita spadaccina ritrova la pistola del suo amore scomparso, mentre capiamo che lei e Daryl sono ancora sulle tracce di Grimes, legati da un affetto troppo forte per scorrere via assieme a un corpo che non si trova più. In quel momento, quando Michonne dice a Daryl che la piccola Judith sente la sua mancanza, capiamo che è molto semplice quello che ci è mancato di The Walking Dead: il cuore dei suoi personaggi. Troppe scorribande inutili, troppi zombie ormai infilzati senza pathos, troppe lungaggini tra personaggi secondari (e a volte addirittura terziari) di cui ci interessa davvero poco. Dopo un episodio deludente, The Walking Dead 9x14 rimette in carreggiata la serie facendo una cosa essenziali: focalizzarsi su gente a cui siamo affezionati. Soltanto Michonne e Daryl. Daryl e Michonne. Con Judith e Negan in sottofondo e il ricordo vivido di Carl e Rick in lontananza.

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The Walking Dead: un momento dell'episodio Scars

Senza aver bisogno di mettere in scena la nuova nemesi dei Sussurratori,The Walking Dead ci regala in questa nona stagione un episodio duro e drammatico, capace di fare luce sulla dannazione di una donna costretta a combattere per tutta la vita. Quella Michonne che, nonostante sia famosa per la sua spada, è condannata a proteggersi sempre dietro il suo scudo di inevitabile diffidenza.

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L'eco di Rick e Carl

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The Walking Dead: Cailey Fleming nell'episodio Scars

Abbiamo sempre cercato di essere schietti e onesti con The Walking Dead. Quando c'è stato bisogno di arrabbiarci per alcune scelte scellerate, lo abbiamo fatto senza mezze misure. Come si fa con le persone a cui vuoi davvero bene, e che quindi sono capaci di deluderti. Allo stesso modo, abbiamo cercato di sottolineare i miglioramenti di una nona stagione in cui The Walking Dead ha avuto il merito di rendere il più indolore possibile l'addio del Rick Grimes di Andrew Lincoln. Un saluto sul quale la serie non ha mai marciato troppo attraverso richiami nostalgici e malinconici, ma preferendo la saggia via del salto temporale, in modo da cambiare pagina con più facilità. Per questo crediamo che nove episodi e molti mesi dopo il saluto di Rick, sia il momento giusto di mettere in scena l'eredità del personaggio-simbolo di The Walking Dead.

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The Walking Dead: Danai Gurira in una scena nell'episodio Scars

L'eco di Rick e di suo figlio Carl, in grado di morire lasciando in eredità un messaggio di tolleranza e pace tra le persone, si insinua tra le cicatrici di Scars, ovvero un episodio che ci racconta l'amore come un profondo atto di fede. Perché quando ti chiami Michonne, e la vita non ha ti fatto altro che male ogni volta che hai amato qualcuno, investire nuovo affetto è un azzardo pesante. Così è successo con Judith, di cui Michonne si è subito sentita mamma, come per vocazione, non solo come riflesso per amore di Rick. Un investimento emotivo non esente da lati negativi, perché nel mondo impazzito di The Walking Dead, voler bene è un lusso. Un lusso che prima o poi ti presenta il conto dritto nello stomaco.

The Walking Mom: mamma per amore, persona per scelta

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The Walking Dead: Danai Gurira nell'episodio Scars

Tra i misteri disseminati nel corso di The Walking Dead 9, c'erano strane The Walking Dead: svelata l'incredibile origine delle cicatrici di Michonne e Daryl!. Due personaggi simili, affini nel loro carattere schivo, nel loro pragmatismo violento, istintivo e senza mezze misure. Ancora più legati dopo la scomparsa di Rick (ma il loro rapporto andrebbe esplorato meglio e di più), i nostri hanno vissuto una disavventura sui cui viene finalmente fatta luce. Sì, perché The Walking Dead 9x14 ci mostra una porzione temporale finora inesplorata dalla serie, ovvero i giorni immediatamente successivi all'esplosione che ha portato via Rick. Un flashback particolarmente spietato, in cui vediamo Michonne riabbracciare Jocelyn, una sua vecchia amica riapparsa alle porte di Alexandria. Nemmeno il tempo di essere felice per aver ritrovato una persona così importante, che Jocelyn si dimostra una spietata traditrice. Talmente infida da rapire la piccola Judith, portandola nella sua banda in cui i bambini vengono educati alla violenza e allo spietato cinismo. L'episodio, oltre a contenere una delle sequenze più emozionanti e meglio girate della stagione (il parallelismo in cui Michonne si fa strada con la katana), sottolinea quanto il vissuto della donna sia difficile, costellato di delusioni e per questo sfociato in una forte diffidenza. Il breve faccia a faccia con Negan ci fa capire che Michonne sarà l'ultima a credere nella sua redenzione, ma dopo questo episodio siamo certi che sia lei la vera erede di Rick. Lei la vera tesmtimonial di una serie che da nove anni ci racconta quanto sia necessario lottare non per uccidere gli zombie, ma per rimanere persone.

Movieplayer.it

3.5/5