Con la recensione di The Walking Dead 10x17 ci addentriamo in quello che sulla carta dovrebbe essere un territorio nuovo: quando la stagione in corso del popolare show è stata compromessa dall'emergenza sanitaria (quello che in sostanza era il finale è andato in onda come episodio a sé mesi dopo il resto della decima annata, a causa di problemi di post-produzione), è stato annunciato che l'undicesimo ciclo avrebbe debuttato un anno più tardi del previsto, nell'autunno del 2021, dando il via alla fase finale della serie (ebbene sì, la conclusione definitiva è prevista per la primavera del 2022). Nell'attesa, per via della necessità di adattarsi a un nuovo modo di concepire e girare i film e le serie nel mondo intero (e soprattutto negli USA, dove diverse produzioni importanti sono state dirottate in Canada per correre meno rischi), sarebbero arrivati sei episodi extra, che i diretti interessati avevano descritto come una "stagione 10.5". Un interludio, in altre parole. Ma le cose sono davvero cambiate?
La giusta distanza
Parlando delle sfide che il team di The Walking Dead deve affrontare in un mondo affetto dal COVID-19, la showrunner Angela Kang ha evocato questi sei episodi in più come la possibilità di fare qualcosa di diverso, ammettendo che un elemento in particolare - le classiche orde di morti viventi che caratterizzano lo show - non è più ammissibile con i nuovi protocolli di sicurezza. Ed è in effetti ciò che più salta all'occhio guardando Home Sweet Home: la presenza degli zombie è soprattutto suggerita, e chi non ha battute nel gruppo umano si tiene a debita distanza dagli altri. Ma tolto quell'elemento tecnico non c'è veramente nulla che separi questo episodio da un capitolo tradizionale della serie: si fa i conti con quanto accaduto nel finale (nella fattispecie il ritorno in scena di Maggie) e si pone le basi per il conflitto successivo, che presumibilmente sarà l'ultimo (almeno all'interno della serie madre, poiché è ampiamente possibile che alcuni eventi abbiano ripercussioni sul già annunciato spin-off incentrato su Carol e Daryl o sulla trilogia di film che racconteranno le gesta di Rick Grimes dopo la sua morte apparente a metà della nona stagione).
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Grazie allo scherzo del destino che ha alterato il calendario della messa in onda, è come se il finale della decima stagione fosse divenuto un secondo momento di pausa mid-season, e adesso abbiamo a che fare con il vero blocco conclusivo della decima stagione (ma con sei episodi anziché i soliti otto). Cosa che di per sé non è un male, dato che ora sappiamo che esiste un traguardo preciso: tolta questa inattesa parentesi, mancano esattamente 24 episodi alla fine tanto agognata (dai fan), e ha senso cominciare a muovere i pezzi sulla scacchiera in tale direzione. D'altro canto, è dalla terza stagione che la formula della serie è più o meno la stessa, con un Big Bad dopo l'altro, in rapida successione, senza veri momenti per riprendersi (e quando ce n'era l'occasione, come ad esempio dopo la sconfitta di Negan, si è optato per il salto temporale). Alla luce di quanto dichiarato dalla Kang, questo era il momento ideale per qualcosa di più piccolo, più intimo: una proverbiale quiete prima della tempesta che sarà l'undicesima stagione. Invece, almeno per ora, sembra una stagione standard ma con meno mezzi a disposizione.
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Tornare a casa
Fatte tutte queste considerazioni, l'episodio funziona comunque il giusto sul piano emotivo, perché il ritorno in scena di Lauren Cohan era atteso dai più e le sue interazioni con Norman Reedus, Melissa Suzanne McBride e Jeffrey Dean Morgan (la reazione di Negan al ritorno di Maggie è il momento migliore della puntata) ci ricordano che, anche nei suoi momenti peggiori, lo show ha sempre potuto vantare un gruppo d'attori tutt'altro che trascurabile, e con il recente ritorno di un certo equilibrio narrativo (al netto della permanenza di alcuni elementi formulaici che a questo punto difficilmente spariranno del tutto) questa qualità risulta ancora più evidente, ed è bene sottolinearlo: se abbiamo resistito fino a questo punto - e si tratta di una vera e propria resistenza, considerando l'emorragia di spettatori nei soli Stati Uniti negli ultimi anni - è perché in fondo ci siamo affezionati a questi personaggi, e siamo pronti ad accompagnarli in quest'ultima tappa di un viaggio ormai quasi al capolinea.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione di The Walking Dead 10x17, un episodio che, al netto di qualche modifica tecnica dovuta a cause di forza maggiore, non propone nulla di particolarmente inedito.
Perché ci piace
- Lauren Cohan ci ricorda perché sentivamo la mancanza di Maggie.
- Il cast in generale è in grande forma.
- La nuova minaccia non è priva di elementi interessanti...
Cosa non va
- ...ma introdurla adesso contraddice un po' la componente "di transizione" di questi episodi aggiuntivi.