Il genere true crime solletica la curiosità, per non dire la morbosità), del pubblico. Lo testimonia il successo di docuserie incentrate su crimini di ogni tipo che negli ultimi anni hanno fatto il successo delle piattaforme streaming. Il regista e produttore newyorkese Antonio Campos non si è però accontentato di adagiarsi sulla mera cronaca, ma è partito da una vicenda che, negli anni '2000, ha scosso l'opinione pubblica americana per costruirci sopra una serie sontuosa, costellata di incredibili interpretazioni a partire da quella del suo protagonista, Colin Firth. Come evidenziato dalla nostra recensione di The Staircase - Una morte sospetta, la miniserie HBO in otto episodi, disponibile dall' 8 giugno su Sky e in streaming su NOW, tocca vette di profondità inedite nello scandagliare l'ambigua personalità del personaggio di Firth, il romanziere Michael Peterson, che nasconde in un castello di bugie la sua bisessualità alla moglie Kathleen (Toni Collette), donna in carriera impegnata a crescere cinque figli.
L'urgenza narrativa di Antonio Campos si percepisce in ogni tratto dell'articolata sceneggiatura firmata insieme a Maggie Cohn in cui la lunga vicenda giudiziaria di Peterson, accusato di aver ucciso la moglie, trovata in fondo alle scale della casa in Nord Carolina in una pozza di sangue a Natale 2001, viene ricostruita attraverso una fitta rete di salti temporali in avanti e indietro. Nella sua rielaborazione dei fatti, Campos si prende delle licenze poetiche seguendo le fascinazioni nascoste nelle pieghe della storia, dall'esplorazione delle eccentricità e dei caratteri naive di alcuni dei figli di Peterson all'esplorazione della teoria dell'assalto di un rapace alla povera Kathleen fino all'intrigante personaggio interpretato da Juliette Binoche, che conosceremo più a fondo nella seconda parte della miniserie show. Ma ciò che colpisce è la capacità dell'autore di essere vicino indistintamente a tutti i personaggi, esplorandone i vari punti di vista sulla vicenda, senza esprimere alcun tipo di giudizio morale su Michael Peterson.
Colpevole o innocente?
Parte thriller, parte legal drama, parte studio di caratteri, The Staircase - Una morte sospetta ricostruisce con dovizia di dettagli il caso giudiziario di Michel Peterson e la sua battaglia giudiziaria durata oltre 16 anni affinché venisse riconosciuta la sua innocenza. La spalla d'eccezione di Colin Firth, in questa porzione di racconto, è il talentuoso Michael Stuhlbarg che interpreta l'avvocato di Peterson, il cinico David Rudolf. Col suo stile registico puntuale e affilato, Antonio Campos mantiene la tensione elevata per tutti gli otto episodi di durata dello show concedendosi perfino qualche sequenza in puro thriller style. La drammaturgia solidissima sceglie di non rivelare la verità dei fatti, lasciando lo spettatore libero di formarsi la propria opinione su Peterson. Colpevole o innocente? Campos spiazza il pubblico proponendo più di una ricostruzione dell'incidente occorso a Kathleen, rendendo così impossibile stabilire con certezza l'accaduto e il ruolo di Michael Peterson nella morte della moglie. In aggiunta a ciò, episodio dopo episodio il regista mette insieme i tasselli che vanno a comporre il carattere dello scrittore, personaggio ambiguo, affascinante, ma bugiardo e inaffidabile, facendo emergere i suoi numerosi lati oscuri.
Per essere defunta all'inizio di The Staircase, Toni Collette appare spesso e volentieri nel corso della serie nei numerosi flashback che ci aiutano a ricostruire la relazione col marito e coi figli. L'attrice australiana restituisce tutta la frustrazione di una madre, moglie e donna manager intenta a tenere insieme con fatica tutti gli ambiti della sua vita non senza una punta d'ironia. In confronto al più lamentoso scrittore di Firth, i momenti in cui appare Kathleen sono i più arguti grazie alla performance intelligente e provocatoria di Collette. In più, vista la famiglia allargata costruita dalla coppia, la serie segue anche le vite dei fragili figli, i due maschi Todd e Clayton, interpretati da Patrick Schwarzenegger e Dane DeHaan, le figlie adottive di Michael, Margaret e la problematica Martha, che hanno il volto della star de Il trono di spade Sophie Turner e di Odessa Young, e la figlia di Kathleen, Caitlin, interpretata da Olivia DeJonge. Ognuno fornisce un importante contributo, per quanto grande o piccolo sia in termini di spazio, alla gigantesca tela di The Staircase.
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Giustizia sotto i riflettori
Come ogni famiglia benestante e numerosa che si rispetti, le frizioni tra parenti emergeranno nel corso del procedimento penale contro Michael alimentando la tensione drammatica tra personaggi. Ma oltre alla dimensione legal e al dramma psicologico, Antonio Campos aggiunge un ulteriore strato che rende The Staircase ancor più complesso e intrigante. Mentre l'accusato si prepara al processo, accetta che la sua storia sia raccontata da una troupe francese guidata dal regista Jean-Xavier de Lestrade (Vincent Vermigon) che lo segue passo passo. Se il giudizio umano sul personaggio di Colin Firth è sospeso, quello su certi metodi della giustizia americana è impietoso. Si va dai conflitti di interessi delle compagnie che guidano indagini e analisi ai mezzucci di Peterson e del suo avvocato che costringono le figlie dello scrittore a rilasciare un'intervista alla tv o escludono uno dei figli dall'aula di tribunale per "questioni di immagine". La troupe francese non solo aggiunge una dimensione metacinematografica in una felice matrioska narrativa. La sua presenza altera gli equilibri tra i personaggi a livelli imprevedibili e in più il loro girato si rivelerà strumentale anche alle indagini e alla rivalutazione del caso negli anni successivi.
Con un'integrazione perfetta di tutti gli ingredienti, perfino quelli più avulsi dalla storyline principale (come le sequenze di Parigi e della Germania), The Staircase si rivela un esperimento felice, le cui tante anime si amalgamano grazie alla lucidità del suo creatore Antonio Campos e a una produzione di altissimo livello. La qualità dello show è tale da far perdonare qualche divagazione di troppo negli ultimi episodi, che risultano meno centrati mano mano che la storia avanza e il procedimento penale non è più la primo posto nei pensieri dei numerosi personaggi.
Conclusioni
Solo lodi per la serie true crime di Antonio Campos, come mette in luce la recensione di The Staircase - Una morte sospetta. Un fatto di cronaca nera americano si trasforma in un accurato studio sulla psiche di una manciata di personaggi in un affresco gotico americano dalla drammaturgia potente costellato da un cast d'eccezione capitanato da Colin Firth.
Perché ci piace
- La stratificazione narrativa arricchisce una serie varia scritta con grande cura.
- Efficace la varietà di atmosfere che oscilla tra dramma, legal thriller e film di caratteri.
- Eccelso il cast capitanato da Colin Firth, ma Toni Collette è protagonista della performance più provocatoria e coinvolgente.
Cosa non va
- Qualche cedimento nella tensione negli ultimi due episodi.